“L’autonomia differenziata aumenterà il divario tra Nord e Sud del Paese, oltre che tra aree urbane e comunità interne dove già adesso è evidente lo squilibrio nei livelli essenziali delle prestazioni. È un provvedimento egoista che aumenterà anche le diseguaglianze sociali. Ecco perché, insieme a Cgil e Uil, chiediamo la totale abrogazione della legge sull’autonomia differenziata“. Lo affermano Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, e Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, appoggiando la scelta degli stessi segretari nazionali Landini e Bombardieri, promotori del referendum per abrogare la Legge Calderoli.
“Già lo scorso aprile avevamo avviato una campagna di raccolta firme per chiedere al presidente della Regione, Renato Schifani, di opporsi e ricordiamo, inoltre, la manifestazione a Caltanissetta a cui hanno aderito migliaia di persone. Questa è una legge che danneggerà non solo il Meridione ma l’intero Paese – spiegano Mannino e Lionti – negandogli prospettive di crescita sociale, occupazionale ed economica. La sanità pubblica, e con essa il diritto alla Salute dei siciliani, rischia di pagare il prezzo più alto se l’autonomia differenziata diventerà legge. E insieme i diritti fondamentali all’istruzione e alla mobilità rispetto ai quali il gap con le regioni più forti del Paese, che continueranno a drenare dal Sud risorse economiche e intelligenze, si allargherà“.
Per Cgil e Uil “i diritti fondamentali devono essere ugualmente esigibili in tutte le parti dell’Italia, ne va della tenuta del Mezzogiorno e anche dell’unità del Paese. Diciamo “No” in massa dunque al regionalismo differenziato“.