A Sala d’Ercole, alla fine le norme sui debiti fuori bilancio sono passate. E’ un pacchetto da 132 milioni di euro su cui nessuno voleva mettere le mani, d’altronde si tratta sul piano formale di partite economiche non correttamente registrate nei bilanci delle amministrazioni regionali.
Cosa sono? C’è un po’ di tutti, dai pignoramenti ai decreti ingiuntivi, risarcimenti e costi per le spese legali. E in più qualche aiutino per enti regionali che versano in difficoltà. Quella norma era stata oggetto di un apposito ddl. Ma la Commissione prima e l’aula poi decisero di non decidere. Ed ora la norma è arrivata al vaglio, positivo, dell’Aula. Che però ha votato in modo segreto”.
La giornata parlamentare è partita con il ricordo degli operai vittime della tragedia del Sansovino. Poi si è proceduto a singhiozzo con l’esame della legge di assestamento al Bilancio. Una serie di sospensioni, causate dalla mancanza del numero legale, hanno rallentato i lavori. Ma è prassi parlamentare. Quegli stop sarebbero dovuti servire a compattare la maggioranza che ancora non ha sciolto l’altro vero nodo scorsoio di questa manovra: l’articolo che prevede fondi per enti ed associazioni, insomma quello che una volta si chiamava tabella “H”.
La giornata parlamentare sembrava nascere sotto pessimi auspici con il governo che nei lavori della mattina era stato battuto su una norma che anticipava ai comuni 5 milioni di euro per le infrazione sui rifiuti. Il governo ha cominciato a lavorare alla stesura di un maxi-emendamento. Un percorso di semplificazione necessario perché la manovra di assestamento, così come è arrivata in aula non piace a tanti deputati, indispettiti dalla scelta del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che aveva deciso di stralciare alcune norme in realtà poco attinenti con la natura del ddl che elargivano contributi a enti, associazioni e consorzi.