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Catania, “far west” in Corso Sicilia: la rabbia dei residenti finisce in Parlamento

sabato 13 Giugno 2020

Finisce in Parlamento il grido di dolore degli abitanti di Corso Sicilia, a Catania, da anni alle prese con una situazione di emergenza mai risolta. Per questo la parlamentare siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“Da anni – afferma la parlamentare di FI – i cittadini di corso Sicilia hanno espresso, con varie comunicazioni formali alle autorità preposte, il proprio stato di profondo disagio per la situazione di gravissimo degrado in cui versa tale quartiere, dove i residenti lamentano di essere stati abbandonati dalle Istituzioni pubbliche “di ogni ordine e grado”. Il comitato dei residenti, rappresentato da Ivan Maravigna, ha informato di tali criticità il Prefetto di Catania. È lungo l’elenco di criticità segnalate dai catanesi che denunciano, in particolare, fenomeni quali lo spaccio di sostanze stupefacenti e la prostituzione, in particolare nella parte di via Sturzo e alle spalle di San Berillo Vecchio, sporcizia e degrado. L’adescamento dei clienti da parte delle prostitute, e la consumazione di rapporti sessuali a pagamento avviene in strada, all’aperto, dinanzi ai portoni delle abitazioni e ciò, tra l’altro, non si è nemmeno fermato durante l’emergenza Coronavirus, rappresentando un ulteriore pericolo sanitario per la comunità; inoltre, nella zona, si verificano risse tra le varie bande di diversa etnia, tra protettori e prostitute, tra spacciatori e tossicodipendenti, tra spacciatori e protettori, tra prostitute e clienti; è un quadro allarmante che è diventato un’inaccettabile normalità in Corso Sicilia; le forze dell’ordine sono intervenute in diverse occasioni, anche a seguito delle segnalazioni dei residenti, ma i numerosi problemi di quest’area non hanno mai trovato una soluzione risolutiva; le bancarelle dei venditori extracomunitari abusivi occupano illegalmente, per centinaia di metri, i portici di corso Sicilia, rendendo difficoltoso alla cittadinanza il passeggio sui marciapiedi ed impossibile la visione delle vetrine degli esistenti esercizi commerciali”.

“A causa di una perenne occupazione abusiva – continua la sen. Papatheu -, molti esercenti hanno preferito abbandonare una zona in cui sono impossibilitati ad operare in condizioni di legalità e sicurezza; l’indisturbata attività dell’ambulantato selvaggio e di commercializzazione abusiva di articoli contraffatti rappresenta un danno per gli operatori economici locali, che devono far fronte a oneri di concessione di autorizzazioni e licenze, gli oneri tributari e fiscali, ma si trovano a dover competere con la concorrenza sleale di chi vende prodotti senza avere licenza alcuna ed esenti da imposte e tributi; appare opportuno evidenziare che corso Sicilia si sviluppa dal centro storico di Catania, e lo stesso avrebbe dovuto costituire il suo cuore economico pulsante. Infatti, hanno lì sede tutte le direzioni compartimentali per la Sicilia orientale dei principali istituti di credito ed assicurativi; alle spalle del corso, si trova il mercato storico “fiera di Catania”, fonte di sostentamento di un significativo numero di famiglie di commercianti e lavoratori dell’indotto, e irrinunciabile tappa di ogni itinerario turistico; ma anche la bellissima e storica piazza Carlo Alberto è stata trasformata in una discarica a cielo aperto”.

Papatheu ha sollecitato al Ministro “provvedimenti urgenti ed indifferibili, finalizzati al rafforzamento immediato delle misure di sicurezza, ordine pubblico e controllo del territorio al fine di ripristinare i necessari presupposti di vivibilità sollecitati dagli abitanti”. Chiesta, inoltre, “una maggiore presenza di forze dell’ordine in zona ed attivarsi, di concerto con le Istituzioni locali, al fine di prevedere misure che possano così consentire un percorso di riqualificazione sociale ed economica del territorio”.

“L’iniziativa della sen. Papatheu – ha spiegato il responsabile del Comitato dei residenti, Ivan Maravigna – certamente è un segnale incoraggiante ed apprezzabile, una presa di posizione che accende in termini corretti i riflettori in ambito parlamentare sui problemi che da troppi anni affliggono Corso Sicilia e da noi tante volte denunciate nelle sedi preposte. Adesso ci auguriamo che il Ministro dell’Interno intervenga e dia le necessarie risposte a tutela dei cittadini”.

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