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Il colloquio

Catania, le sfide per FdI tra territorio e governo nazionale

domenica 30 Luglio 2023

I risultati elettorali di Fratelli d’Italia a Catania raccontano un partito che, come in altre città d’Italia, veleggia oggi col vento in poppa ed esprime una rappresentanza importante sia nel governo regionale che in quello nazionale. Sono catanesi il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, il vice-capogruppo alla Camera Manlio Messina, il ministro della Protezione Civile e del Mare, Nello Musumeci, così come seppur d’origine, quello del Made in Italy, Adolfo Urso. Accanto a loro, molti deputati e parlamentari, come il senatore ed ex primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese.

Le ultime amministrative, inoltre, hanno “incoronato” sindaco, con risultati quasi bulgari, altri esponenti del partito di Giorgia Meloni come Enrico Trantino, a Catania, Massimiliano Giammusso a Gravina di Catania ed Antonio Bonanno a Biancavilla. Dati che, nei fatti, rendono i patrioti catanesi laccio di connessione tra Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans. Un onore che, tuttavia, porta con sé anche molti oneri e responsabilità. Soprattutto in queste settimane in cui la città, come altre della nostra regione, è stata falcidiata da una serie di problematiche come il blocco dei voli (collegato all’incendio di Fontanarossa), dai grandi incendi che hanno interessato i paesi etnei e da numerose interruzioni del servizio elettrico ed idrico.

A ricostruire con IlSicilia.it ruolo ed ambizioni di FdI è Alberto Cardillo, segretario provinciale del partito a Catania, e capo della segreteria politica del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

Massimiliano Giammusso

Il partito è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, gradualmente ma in modo continuo – ha spiegato Cardillo – Dobbiamo considerare che Catania città è stata un po’ la cartina al tornasole di questa crescita perché tra lista di partito e lista del sindaco, abbiamo abbondantemente superato il 22%. Teniamo anche conto di altri importanti comuni come Gravina e Biancavilla, dove si votava con il proporzionale e dove i nostri candidati sono stati riconfermati con percentuali da capogiro. E tutti gli altri comuni in cui abbiamo eletto amministratori come mai era avvenuto in passato: si è votato in 19 Comuni e Fratelli d’Italia tra consiglieri, sindaci e assessori oggi conta una pattuglia di circa 100 nuovi volti, che si sommano a quelli del passato, per un totale di circa 250 amministratori locali nella provincia di Catania“.

Per questo avvertiamo una grossa responsabilità, soprattutto nei confronti di chi vive e lavora ogni giorno sul territorio. Proprio in questi giorni, ad esempio, siamo stati con il presidente Galvagno, il ministro Musumeci e con il senatore Sallemi a Mazzarrone, dove abbiamo incontrato i produttori di uva da tavola per capire come possiamo essere utili alla promozione di questo prodotto, stando vicini alle aziende del territorio. La provincia di Catania ha dato un grande consenso a Fratelli d’Italia anche alle Politiche e alle Regionali, e il nostro partito ha cercato di offrire il meglio di quanto potesse offrire, penso tra gli altri, al vice capogruppo alla Camera Manlio Messina o al Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il primo si è distinto già da assessore regionale al turismo, imponendo un nuovo modo di fare promozione turistica che ha dato risultati record e tangibili, il secondo sta dimostrando quanto vale, con grande pragmaticità e autorevolezza da presidente del parlamento più antico d’Europa“.

Molti nomi, molte cariche, ruoli di primo livello. Ai quali ovviamente si dovrà fare riferimento e chiedere risposte, soprattutto quando le cose non vanno bene. Ma cosa può fare, davvero, il partito catanese per dare una risposta a tutti quei cittadini che – sicuramente in questi giorni di disagio, ma in generale negli ultimi anni – hanno visto calare la loro qualità della vita, a Catania così come nella sua provincia?

L’incendio all’aeroporto di Catania

Sicuramente in questi giorni FdI è stato il primo partito che ha ricercato soluzioni rapide, e che pur essendo al governo, non si è risparmiato nella ricerca di risposte e responsabilità, perché sono avvenute delle cose che non sarebbero dovute succedere. All’aeroporto di Catania, prima di tutto, e in secondo luogo in città con i disservizi che i catanesi ha subito e continua a subire, nonostante la pronta risposta all’emergenza del sindaco Trantino con tutti gli strumenti di cui possa disporre. Non è accettabile che il sesto aeroporto italiano, che l’anno scorso ha movimentato 10 milioni di persone e che è candidato a diventare il principale hub del Mediterraneo, resti al palo. E’ chiaro che qualcosa non ha funzionato come hanno detto i nostri ministri e i nostri parlamentari, e qualcosa deve cambiare. Non abbiamo cercato polemiche ma è evidente che serve una programmazione infrastrutturale per migliorare il servizio aeroportuale e, al contempo, rivedere la governance. Perché, così come ha detto Nello Musumeci, dobbiamo andare oltre questa frammentazione che porta 6 società alla gestione di 6 aeroporti. Serve, al contrario, una regia che faccia della Sicilia un grande hub aeroportuale al centro del Mediterraneo“.

Per gli altri disservizi noi abbiamo chiesto ad E-Energia e al governo di cercare quali sono le responsabilità per disservizi assolutamente inaccetabili. Alcune zone di Catania e provincia sono attualmente senza energia e di questo Enel Distribuzione dovrà rendere conto. Come FdI, inoltre, abbiamo chiesto ed ottenuto lo stato di emergenza ed il governo ha subito stanziato 10 milioni di euro per i turisti che hanno subito un danno, abbiamo poi chiesto il posticipo delle scadenze fiscali per dare qualche settimana di respiro in più a chi ha subito pesanti danni. Vorremo poi attuare una moratoria sulle bollette della luce per provare, quantomeno, a mitigare i disservizi“.

Enrico Trantino e Giorgia Meloni

In generale, a Catania, FdI vuole attuare una rivoluzione che tocchi le infrastrutture ed i servizi. Il sindaco Trantino, per esempio, ha da subito messo in campo diversi progetti per utilizzare al meglio i fondi Pnnr, soprattutto per l’efficentamento della Zona Industriale. Il governo nazionale ha poi ottenuto il via libera dall’Europa per una riforma delle Zone Economiche Speciali che porterà all’istituzione di una Zes unica per la Sicilia e, quindi, a sgravi fiscali per chi vorrà investire nella nostra terra. C’è inoltre la programmazione europea 2021-2027 che sarà una sfida da non perdere assolutamente per attuare alcuni progetti mai realizzati come il waterfront della città ed altri progetti fermati, in passato, da una legge ingiusta come la Severino che ha stoppato l’amministrazione Pogliese. Quell’esperienza ha dato il via ad una nuova stagione di credibilità per Carania, basti pensare ai 500 milioni di euro Salva-Catania o agli importanti investimenti della ST-Microelectronics o 3sun Gigafactory”. 

Progetti ambiziosi che per essere attuati, oltre alla concordia tra i partiti della coalizione che compongono la maggioranza, richiederà unità anche all’interno di Fratelli d’Italia. Un partito che, a Catania, è oggi composto da diverse anime.

“Io non ritengo che in Fratelli d’Italia esistano divisioni. Certo non siamo nemmeno una caserma, ma un partito in cui si discute, si dibatte e poi si arriva ad una linea unica che tutti hanno sempre rispettato. Le ambizioni dei singoli in FdI non hanno mai superato l’interesse di un partito, come il nostro, che ha come ragione sociale quella di servire la nazione”.

Un’unità, quella descritta da Cardillo, che servirà soprattutto in vista delle prossime sfide elettorali: le nuove possibili elezioni provinciali e quelle per il rinnovo del Parlamento Europeo.

Per le provinciali dobbiamo capire quale sarà il quadro normativo, ma ci auguriamo che si andrà al voto con un’elezione di primo livello che restituisca il voto ai cittadini, dando una governance seria alle Province. Un organo fondamentale di collegamento intermedio tra cittadini, Comuni e Regione, soprattutto per temi come la manutenzione delle strade o delle scuole. Ma anche un allargamento delle competenze potrebbe essere parte di una più corposa riforma. Guardando alle europee, partiamo dalla base di un gruppo parlamentare, di cui fa parte il nostro Raffaele Stancanelli, che a dispetto dei numeri delle scorse elezioni, ovvero il 6% circa, ha dimostrato di essere protagonista nel gruppo dei conservatori e in generale nelle istituzioni europee. In questi anni Giorgia Meloni è anche diventata presidente dei Conservatori europei. Alle prossime elezioni, Fratelli d’Italia sarà determinante per dare anche all’Europa un governo di centro-destra“.

Nomi catanesi all’orizzonte, qualcuno che sta già scaldando i motori?

Non si è ancora discusso nel dettaglio dei nomi – conclude Cardillo – dobbiamo capire quale sarà l’indirizzo del partito e penso che si capirà già dopo la pausa estiva. Faremo una riflessione e metteremo insieme, come sempre, un’ottima lista per rappresentare gli elettori del collegio di Sicilia e Sardegna“.

 

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