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In Consiglio comunale

Ciucci: “Il Ponte è molto più del progetto. Ecco i prossimi step”

lunedì 18 Marzo 2024

A causa delle contestazioni dei No Ponte che hanno impedito all’ad della Stretto di Messina Pietro Ciucci ed agli ingegneri di illustrare il progetto definitivo in aula consiliare (QUI), l’intervento è slittato alle 14 del pomeriggio, dopo una lunga sospensione. Il presidente della Commissione Ponte, Pippo Trischitta, ha quindi ripreso i lavori nel primo pomeriggio per quella che è stata soltanto la prima di una serie di sedute dedicate agli aspetti più specifici dell’opera.

Dopo i saluti istituzionali ha quindi preso la parola Pietro Ciucci. Il progetto del Ponte è qualcosa di più del solo progetto del Ponte. C’è tanto altro, argomenti che non è possibile esaurire tutti adesso e saranno oggetto di successivi incontri su questioni più dettagliate, anche alla presenza di esperti e consulenti di settore. Il nostro atteggiamento è di massima trasparenza e passo per passo continueremo così. Mi è spiaciuto che una piccola minoranza rumorosa abbia impedito a tutti di ascoltare”.

DAL 2011 AD OGGI

L’amministratore delegato della Stretto di Messina ha quindi ripercorso le tappe sia storiche che normative dal 2011 ad oggi, ricordando i punti salienti e cosa è accaduto dopo la decisione del governo Monti che di fatto ha fermato l’iter via via fino alla ricostituzione della società e all’aggiornamento del progetto nonchè ai passaggi sul piano economico ed alle coperture finanziarie ed alla legge di Bilancio.

I PONTI UNISCONO

A volte si parla della Stretto di Messina come se fosse vecchia di 40 anni, invece è nuova, ha un anno di vita. I Ponti uniscono e questo Ponte  non unisce solo due regioni e più di 7 milioni di abitanti, ma è un’unione tra i sistemi stradali e ferroviari delle due regioni. E’ una tessera di un itinerario più lungo, del corridoio che arriva fino ad Helsinki. In questo itinerario ci sono tre soluzioni di continuità, tre interruzioni. Una è nel Brennero, dove c’è adesso un tunnel che sta per essere completato. La seconda è tra Danimarca e Germania, lo Stretto di Fehmarn dove stanno costruendo un tunnel ben più lungo del nostro ponte. E la terza è nello Stretto. Quando nel 2011-2012 è stato fermato il progetto del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, i colleghi che studiavano il tratto tra Danimarca e Germania stavano iniziando ad approfondire lo studio di fattibilità, noi ci siamo fermati e stiamo ripartendo, loro stanno realizzando l’opera che verrà ultimata nel 2028-29”.

LE PROSSIME FASI

L’ad della Stretto si è soffermato sull’importanza dell’opera sul piano degli investimenti, dell’occupazione e dell’indotto, tutte tematiche che saranno approfondite successivamente, quindi ha indicato i prossimi step. Il primo passaggio è il completamento della valutazione d’impatto ambientale e la conferenza dei servizi, quindi si passa all’approvazione da parte del Cipes (Comitato interministeriale economia e sviluppo) che richiederanno complessivamente 90 giorni. L’ok del Cipes è previsto entro il 30 giugno.

Abbiamo aggiornato il progetto e trasmesso la documentazione ai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente. Pochi giorni fa si è avviata la valutazione d’impatto ambientale e questa settimana sarà convocata la conferenza di servizi. Se ognuno rispetta i tempi fissati per legge a giugno è possibile avere la delibera del Cipes e si può procedere con la fase realizzativa”.

I CANTIERI

Le prime fasi potranno comprendere la bonifica degli ordigni bellici, la parte archeologica, la soluzione delle interferenze che sono numerose perché i territori sono in ambito cittadino che è ricco di collegamenti e questi sono i primi cantieri, a seguire nei mesi successivi le prime gallerie, i test e le verifiche delle analisi geotecniche. “Ci saranno tante attività sul territorio prima di arrivare alle escavatori per fare le fondamenta per il ponte”.

CAPITOLO ESPROPRI

Ed è proprio questo il punto che Ciucci ha evidenziato e cioè il fatto che nessuno si vedrà la casa rasa al suolo il 1 luglio e che se da un lato ci sarà il massimo coinvolgimento del territorio dall’altro ci saranno diverse fasi prima di procedere con gli espropri che sono la vera nota dolente di chi abita a Torre Faro. Non a caso tra i presenti in aula consiliare c’erano i consiglieri della sesta municipalità.

Sappiamo bene che il tema più delicato in questo momento è quello degli espropri e che tratteremo insieme al territorio. Il piano espropri verrà pubblicato a breve con avviso sui giornali, ma è chiaro che non è la fase attuativa. Questa fase dura 60 giorni e per tutto il tempo al Palacultura ci sarà modo agli interessati di guardare le mappe e la documentazione. Dopo l’approvazione del Cipes si procederà con i singoli casi e comunque seguendo quanto prevede la normativa nazionale in materia di espropri e di dichiarazione di pubblica utilità-  Sempre con il desiderio di svolgere questa attività anche nella parte più problematica dei disagi alla città insieme. L’obiettivo finale è il 2032 come anno di apertura al traffico del Ponte

I VENTI, I TERREMOTI

Una successive serie di sedute saranno dedicate agli aspetti tecnici ma già oggi gli interventi seguiti all’ad sono stati molto importanti. Lo stesso Ciucci a proposito delle questioni relative ai timori di resistenza a vento e sisma ha chiarito: “Sono due temi dibattuti da anni, con aggiornamenti continui. Il Ponte resisterà a sismi oltre i 7 gradi Richter e a venti oltre i 250 o 300 km orari, considerando che la forza massima del vento mai registrata sullo Stretto di Messina è di poco oltre i 100 km orari e per brevi periodi. A questi due temi è stata dedicata grande attenzione ma continueremo a studiarli, acquisendo tecnologie più moderne e aggiornate”.

NON CACCEREMO NESSUNO

In sinitesi: per la valutazione d’impatto ambientale e la conferenza di servizi il tempo è di 90 giorni. Se si rispettano questi tempi previsti per legge, a fine giugno sarà possibile avere il via libera dal Cipess. A quel punto inizierà la procedura degli espropri, che non sarà immediata. “Non cacceremo nessuno. La fase realizzativa prevede la redazione del progetto esecutivo e le prime attività sul territorio, ad esempio la bonifica degli ordigni bellici, la parte archeologica, la risoluzione delle molte interferenze. A seguire, nei mesi, le verifiche geotecniche e tante attività prima di vedere alle opera le escavatrici per le fondamenta”.

Prima di Ciucci a portare i saluti sono stati il sindaco Federico Basile ed il vicesindaco Salvatore Mondello. Entrambi hanno ribadito l’importanza della presenza della Stretto di Messina in aula e della condivisione delle diverse fasi che porteranno alla realizzazione dell’ opera.

Al di là delle posizioni ideologiche è il naturale proseguimento di una legge dello Stato- ha detto Basile-Io ringrazio quanti si sono impegnati in questa opera faraonica e che ha lo spirito di creare un’infrastruttura unica nel corridoio Berlino-Palermo. La Commissione Ponte sta lavorando tanto per chiarire i dubbi, le perplessità su tutti gli aspetti. Oggi è importante dare modo di ascoltare per farsi un’idea. Il mio ruolo è quello di tutelare il territorio e continueremo a farlo”.

Se il presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi ha sottolineato come sia importante attraverso la Commissione Ponte dare voce alla città l’ammiraglio Claudio Martello presidente tavolo interistituzionale sul Ponte ha chiesto scusa agli ospiti a nome della città per i momenti tesi che ci sono stati “le rimostranze ci sono ma potevano essere espresse in altro modo. La città ha tanto bisogno non solo di sviluppo ma che le promesse vengano portate a compimento. Il tavolo tecnico è a disposizione per quanto di nostra competenza e anche per limitare i disagi. La domanda che molti fanno è: inizia e finisce? Stavolta contiamo che l’opera inizia e viene completata.”

Per l’Ordine degli architetti ha portato i saluti Clarastella Vicari Aversai: “Il Ponte è una grande opera non solo per il nostro territorio, un sassolino nello stagno che si riverbera all’infinito, un’occasione di rilancio e ci fa piacere sia esserci che poter contribuire e collaborare. Il Ponte unisce e unirà non solo due città ma tre sullo Stretto ed anche un territorio molto più vasto”.

A seguire ci sono state le relazioni dell’ingegnere Valerio Mele (direttore tecnico Stretto di Messina), dell’ingegner Achille Devitofranceschi, dell’ingegner Gioacchino Lucangeli, dell’ingegner Giorgio Micolitti. Quindi il dibattito con gli interventi dei consiglieri comunali. Ma è chiaro che è solo l’inizio.

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