Crisi amministrativa a Pozzallo. A delineare il quadro complesso e caotico della situazione è il Presidente del Consiglio comunale, Quintilia Celestri, affiancata dal suo vice, Giuseppe Giampietro. I due rappresentanti istituzionali, fino a pochi mesi fa stimati all’interno del Consiglio, sono oggi al centro di pesanti attacchi personali e politici che riflettono il clima teso e divisivo in cui versa l’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Ammatuna.
Di seguito la nota:
“Parafrasando i versi del Sommo Poeta, oggi potremmo dire che Pozzallo è “una nave senza nocchiere in gran tempesta”. Il Sindaco? Negli ultimi mesi lo si è visto portare il saluto istituzionale sul palco dello spettacolo di turno o impegnato nella sua attività di caccia alle streghe. Una caccia a quei nemici del popolo che vorrebbero il male della Città di Pozzallo e della sua Amministrazione. Eppure qualcosina è successa in questo ultimo periodo. Ce ne sarebbero state occasioni per emanare comunicati stampa, per spiegare la situazione finanziaria, il dissesto e tutte le sue conseguenze. Da Palazzo La Pira invece tutto tace ufficialmente. A parte naturalmente i rallegramenti per la riuscita del concerto di Orietta Berti e della Sagra del Pesce (organizzati dallo stesso Assessore che detiene le deleghe dello spettacolo e soprattutto del Bilancio, Raffaele Monte che ha condannato il comune al dissesto finanziario) in realtà l’Amministrazione di Pozzallo ricorda molto gli ultimi sprazzi di comunismo sovietico, quelle parate per la commemorazione della Grande Rivoluzione Socialista in cui si indossava l’abito buono e bisognava sorridere e far finta che tutto andasse bene. La realtà è ben diversa. La realtà ci presenta il quadro di un Sindaco a cui sono rimasti pochi fedeli. Il suo vice pensa già alla prossima campagna elettorale speranzoso di coronare al terzo tentativo il suo sogno piu grande. Una squadra assessoriale spaccata dove gli assessori chiedono la testa di una loro collega (Stella Morana) salvo poi ritrattare nel corso dell’ultima seduta del consiglio. Una maggioranza che non è più tale da tempo. Lontanissimi i tempi in cui erano in 13 a stare seduti dalla parte di Roberto Ammatuna. Oggi, come si diceva, pochissimi fedeli che per difendere quello che spesso è indifendibile non si fanno scrupoli ed attaccano ferocemente chi un tempo era visto invece con stima ed ammirazione. E’ il caso del Presidente del Consiglio, Quintilia Celestri, e del suo Vice, Giuseppe Giampietro, che per mesi hanno rappresentato dei bersagli verso cui scagliare tutta la frustrazione di un immobilismo politico che è sotto gli occhi di tutti. Il terreno di scontro è stato rappresentato dalla vertenza IACP che ha visto i due massimi rappresentati del Civico Consesso prendere dall’inizio una posizione ben netta e delineata che però andava a cozzare contro l’azione amministrativa di Ammatuna &co. Apriti cielo! Due persone, due stimati professionisti, due cariche pubbliche sono state oggetto dei peggiori insulti che travalicano anche il normale dibattito politico. Fino a ieri quando è arrivato il più classico colpo di scena degno di una soap argentina. Nel corso del consiglio comunale convocato proprio per ritornare sulla vicenda IACP, c’è stato il tentativo di riaprire miracolosamente un canale di comunicazione. E l’Assessore Morana? Bellissima e bravissima, può, anzi, deve restare al suo posto! Chi per mesi ha insultato e offeso Celestri, Morana e Giampietro, ieri gli ha teso la mano. Come a dire: Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato…scurdammece o’ passato!. Un dietrofront clamoroso quanto sospetto (dettato forse dal bisogno del dissesto?) che pare non essere stato gradito alla controparte. Non serve, d’altronde, essere dotati di memoria elefantiaca, per ricordarsi di tutto il fango che si è ricevuto. Ed ecco che il maldestro gesto di distensione non ha fatto altro che inasprire gli animi. Si dice che dovrebbe essere convocata una riunione di maggioranza (?) la prossima settimana per guardarsi in faccia. Vorremmo essere una mosca per poter assistere e soprattutto per vedere chi ancora si sente parte di un progetto politico che in pochissimo tempo si è disciolto al sole”.