“On Assessore Pistorio, spero che Lei vorrà prendere atto che i fatti di oggi, che la descrivono come un attivo corteggiatore – naturalmente politico, per carità!- vadano ben oltre le “conversazioni da caserma”, da lei classificate, per minimizzare pettegolezzi su miei comportamenti completamente inesistenti, che però hanno determinato mesi di intercettazioni nei miei confronti, colpevole di nulla, neppure di nutrire sentimenti nei confronti di un segreto innamorato, che in un paese civile rientrerebbe fra i diritti inviolabili di qualsiasi cittadino”.
Comincia così un comunicato stampa del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, con il quale chiede le dimissioni dell’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio.
“Vede, Assessore – prosegue la nota – nel rassicurarla rispetto al mio perdono cristiano – io non riesco ad odiare nessuno neppure quelli che mi vogliono uccidere – io ritengo che sia necessario chiarire la natura di quelli che lei definisce “pettegolezzi da Caserma”. Quei pettegolezzi fanno rivoltare le caserme, ho fatto il servizio e non mi è mai capitato di sentire militari di qualsiasi grado esprimersi in quel modo nei confronti di rappresentanti delle istituzioni – sono, piuttosto, espressioni beone da osteria”.
“Per carità libertà di pettegolezzo! Solo che le frasi da osteria, lei On. Assessore, non le manifestava al bar, ma nella sede istituzionale di quell’assessorato alle Infrastrutture, che le ho dato la possibilità di presiedere nonostante che in molti le rimproverassero un passato dai facili cambi di casacca politica. I suoi pettegolezzi hanno contagiato talmente i suoi collaboratori, che ad un certo punto, convinti dall’idea di me che lei ha trasmesso, non solo mi hanno attribuito una serie infinita, quanto inesistente, di amanti – purtroppo tutti brutti, ovviamente non tutti sanno quanto io sia cultore della bellezza – ma, hanno finito per pensare seriamente che quando volevo spostare il collegamento da Lamezia Terme a Palermo, non lo facevo per valorizzare i porti e gli aeroporti siciliani, ma per follia amorosa nei confronti di un 60enne sposato e padre di figli, che fra l’altro non vive abitualmente a Filicudi, colpevole di avermi rappresentato le problematiche dell’isola”.
“I suoi stornelli da osteria assessoriale – conclude Crocetta – hanno prodotto un grave danno all’immagine delle istituzioni e, pertanto, rappresentano fatti pubblici e non privati, con un’aggravante di intenzione omofobica decisamente insopportabile. Se, insieme a tutto ciò aggiungiamo comportamenti che prefigurano un suo tradimento politico, attraverso un dialogo che lei ha aperto con tanti e fra questi Cuffaro, ritengo che lei ne debba trarre le dovute conseguenze rassegnando le sue dimissioni, così potrà reincontrarsi con i suoi ex amici e parlare male di me liberamente, da caserma, da osteria, senza limiti. Buon divertimento!”
Fin qui Crocetta, i suoi assessori, le sue frequentazioni e le beghe del palazzo. Poi c’è la Sicilia, quella vera, con i suoi problemi reali.