Il Ponte dello Stretto non si farà mai più o forse mai dire mai, soprattutto quando c’è di mezzo Cateno De Luca. Il sindaco di Messina stamattina in una intervista rilasciata a “Le Monde” ha anticipato al quotidiano francese le sue intenzioni sull’opera che non c’è, il maxi-progetto che fa discutere da decenni ma che, nei fatti, non è mai diventato realtà e da sempre divide chi lo contesta da chi lo desidera fortemente.
“Mi hanno intervistato per Le Monde, per raccontare la storia del progetto del Ponte sullo Stretto. Mi hanno chiesto: sindaco, lei vuole o non vuole il Ponte sullo Stretto di Messina? Certo che lo voglio. Poi mi hanno anche chiesto: ma cosa sta facendo per ora per realizzare il ponte? Ad oggi nulla. Perché intanto sto pensando di risolvere le emergenze urbane che abbiamo ereditato e portare a livello di normalità tutti i servizi urbani.
“E a quel punto – continua De Luca – mi hanno chiesto: allora quando si occuperà del ponte? Dal 2022 in poi, chiedendone la titolarità per progettarlo e realizzarlo”.
De Luca, insomma, a modo suo, rilancia la sfida per il Ponte sullo Stretto e la strategia a lungo termine è quella di preparare il terreno al nuovo tentativo di far realizzare il ponte di collegamento tra la Sicilia e la Calabria, tra le due sponde dello Stretto oggi divise geograficamente ma anche e soprattutto in termini economici, commerciali e sociali.
Il primo cittadino intende prima occuparsi delle opere complementari, che servono in ogni caso a Messina e ai messinesi e sulle quali c’è un gap importante da recuperare, in termini infrastrutturali e logistici. Poi (mentre nel frattempo potrebbe anche scendere in campo per la candidatura alla presidenza della Regione), De Luca comincerà la sua battaglia per il Ponte.