Roberto Lagalla candidato sindaco a Palermo, Nello Musumeci tenterebbe il bis da governatore con l’appoggio del centrodestra ufficiale. Gli scontenti in questo quadro sarebbero ‘l’altra’ Forza Italia, cioè Gianfranco Micciché e i suoi, col presidente dell’Ars che potrebbero presentare la candidatura in solitaria di Francesco Cascio a Palermo – con l’appoggio, magari, della Lega, ragionando sulla candidatura di Nino Minardo alle Regionali.
Mischiando le carte del mazzo del centrodestra, ecco un’altra possibile soluzione: convergenza su Cascio a Palermo, candidato ufficiale della coalizione, appoggiato anche dalla Lega, che potrebbe a questo punto ottenere la convergenza sul nome di Nino Minardo alle Regionali. Fuori rimarrebbero Fratelli d’Italia e #DiventeràBellissima, che manterrebbero il punto sulla ricandidatura di Musumeci a Palazzo d’Orleans e avrebbero già la candidata alla corsa per Palermo, Carolina Varchi.
Oggi l’incontro a Roma per cercare di evitare la frattura e trovare la quadra, anche se difficilmente si troverà un modo per fa rimanere tutti contenti. Troppe persone hanno già avanzato candidature, aperto sedi elettorali e sparso i manifesti per la città di Palermo. Fare il passo indietro adesso rischierebbe di essere un danno di immagine non indifferente.
Chi sarà l’agnello sacrificale (potrebbe essere più d’uno) sull’altare del centrodestra siciliano? Restiamo a guardare. Quel che è certo è che dover dipendere da quello che si decide a Roma per Palermo e per la Sicilia non è un bel segnale.