Lega primo partito e testa a testa tra M5s e Pd. Fi tiene e Fratelli d’Italia supererebbe la soglia del 4%. “Importa relativamente se saremo al 30 o 31%: un anno fa eravamo al 17%. E’ un risultato storico ed è storico che per la prima volta la Lega diventi primo partito in Italia”, dice il capogruppo della lega alla Camera Riccardo Molinari, che assicura: “Non useremo il voto per la crisi”.
“Dopo 5 anni torniamo a crescere e ora ci sono tre poli, non più solo Lega e 5 Stelle. Un anno fa davano il Pd per finito“, sottolinea una fonte autorevole dem analizzando gli exit poll disponibili. “Il Partito democratico c’è, è in campo, è la forza sulla quale costruire l’alternativa“, ha detto Andrea Orlando.
“Una sola parola: GRAZIE Italia!“. Così Matteo Salvini su twitter commenta i primi exit poll postando anche una sua foto con un cartello scritto a penna dove si legge “1/o partito in Italia, grazie“.
Secondo i primi exit poll di Opinio per la Rai la Lega otterrebbe tra il 27 e il 31%, il Pd tra il 21 e il 25%; M5s tra il 18,5 e il 22,5%, Fi tra l’8% e il 12% ed FdI sarebbe tra il 5 e il 7%.
Secondo il multi poll realizzato da Swg per La 7 per le Europee la Lega è il primo partito in una forbice tra 26,5% e 29,5%. Il Pd è tra 21% e 24%, il Movimento 5 Stelle è al 20%-23%, Forza Italia è tra 9 e 11% e Fratelli d’Italia è tra il 5% e il 7%. Secondo il Multi poll realizzato da Swg per La 7 per le Europee, tra i partiti minori, +Europa-Italia in Comune-Pde è in una forbice tra il 2,5 e il 3,5, La Sinistra si colloca in una forchetta tra il 2 e il 3%, Europa Verde è in una forchetta compresa tra 1,5 e il 2,5%. Gli altri partiti si collocano tra il 4 e il 5%.
Primo instant poll di Quorum/Youtrend per SkyTg24 per le Europee 2019: la Lega è il primo partito al 27-30%, segue il Pd al 21,5-24,5%, terzo il Movimento 5 Stelle al 20-23%. Forza Italia è al 9-11%.
Per quanto riguarda più in generale, l’affluenza al voto non solo è stata la più alta negli ultimi venti anni, superiore al 50% nella media europea, ma segna anche un’inversione di tendenza rispetto al costante calo nella partecipazione che andava avanti dal 1979.
Popolari e socialisti perdono la maggioranza che finora ha retto gli equilibri in Europa ma mantengono comunque ancora il controllo cooptando i liberali e il movimento En Marche del presidente Emmanuel Macron, e magari anche i Verdi, vogliosi di far pesare in Europa i nuovi consensi conquistati.
Un eventuale gruppone sovranista, se gli altri decidessero di mettere in atto un cordone sanitario nei loro confronti come avvenuto dopo le passate elezioni del 2014, potrebbe dunque non riuscire a incidere negli equilibri post-elettorali che porteranno come primo effetto di peso la composizione della nuova Commissione europea.
Anche sommando le forze eterogenee di conservatori Ecr, Enf (il gruppo della Lega di Salvini) e Efdd (il gruppo dei 5 Stelle) si arriverebbe a 171 eurodeputati su 751.
È un Matteo Salvini con le maniche della camicia rimboccate quello che brandisce un piccolo crocifisso con la mano destra. Lo accosta alle labra e poi rassicura gli alleati di governo “Chi spera di poterci accusare di volere strumentalizzare il voto si sbaglia, la festa dura una sera, da domani si torna al lavoro per onorare il contratto di governo”.
Da ansa.it