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Verso le elezioni

Europee: la via per Bruxelles stavolta passa da Messina

giovedì 6 Giugno 2024

Mai come in queste elezioni Europee 2024 sono stati in campo tanti messinesi con ruoli di primo piano e ambizioni altrettanto alte. Per la prima volta dopo tanti anni la città dello Stretto ha la possibilità di avere almeno un eurodeputato e ne consegue che anche il peso delle urne messinesi si farà sentire nella bilancia finale.

LA CARICA DEI MESSINESI

Iniziamo dai candidati. In cima alla lista c’è Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord che sta tentando il colpo a livello nazionale alla guida della lista Libertà. Poi c’è Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi che lo stesso Conte ha voluto capolista nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. Nella Lega c’è il senatore Nino Germanà che si prepara a ricoprire il ruolo di segretario regionale del partito e Francesca Reitano (ex assessore di Acquedolci). In casa Fratelli d’Italia è l’assessore regionale a Turismo Sport e Spettacolo Elvira Amata a misurarsi con le urne europee. Forza Italia punta sull’ex assessore regionale ed oggi deputata Ars e sindaco di Rocca di Caprileone Bernadette Grasso. Il Pd ha schierato l’ex parlamentare Maria Flavia Timbro (per la quale è la seconda candidatura alle Europee). Stati Uniti d’Europa puntano su Francesco Calanna (ex deputato regionale ed ex commissario Esa), mentre Azione ha scommesso su Sonia Alfano (che a Bruxelles c’è già stata, eletta nel 2009 con Italia dei Valori). Con Alternativa Popolare è sceso in campo l’ex deputato nazionale Massimo Romagnoli, con Pace Terra e Dignità corre l’ex assessore comunale di Messina Nino Mantineo mentre in Alleanza Verdi Sinistra Italiana c’è la no pontista Giuliana Fiertler.

I nomi in campo sono un segnale di quanto i partiti stanno prestando sempre più attenzione alla città dello Stretto. Ognuno di loro sta giocando una partita che guarda anche oltre le urne dell’8 e 9 giugno e per ognuno ci sono aspettative (ed asticelle) diverse.

IL TEST DI DE LUCA

Chi ha scommesso forte sulle Europee è Cateno De Luca che ha messo su un listone con poco meno di 20 movimenti e punta al partito nazionale. Ma per stessa ammissione del leader di Sud chiama Nord le urne di questo week end sono un referendum in vista delle Regionali del 2027 (QUI). Se risponderanno alle sue aspettative (la soglia del 20% nell’isola) è pronto a ribadire a Pd e 5stelle che è lui il candidato presidente contro il centro destra nel 2027 QUI, “altrimenti torno a Fiumedinisi”. Per De Luca i risultati sono anche un test nella “sua” Messina, provincia che ha visto crescere in modo esponenziale il consenso elettorale dal 2018 in poi. Non a caso, dal letto d’ospedale dove è stato ricoverato per un malore, ha dapprima lanciato il diktat al sindaco Basile (QUI)presentate lettere di dimissioni poi decidiamo”, poi in conferenza stampa ha indicato i numeri da raggiungere “60 mila voti a Messina, 150 mila tra Messina e provincia”. Al di là dei numeri il sindaco di Taormina vede nelle urne un test “di metà mandato” per decidere se dovranno cadere teste o meno. Per approdare a Bruxelles De Luca dovrà superare la soglia del 4% a livello nazionale.

LA SFIDA DI ANTOCI

Un messinese che ha molte chance di approdare a Bruxelles è Giuseppe Antoci che lo stesso Conte ha voluto come capolista del M5S (QUI). L’ex presidente del Parco dei Nebrodi, il cui nome è legato al protocollo di legalità ed alle battaglie contro la mafia dei pascoli è tra i favoriti per l’elezione. E c’è già chi guarda ad Antoci anche in chiave Regionali 2027.

GERMANA’ L’UOMO DEL PONTE

Nel centro destra la Lega ha puntato “sull’uomo del Ponte”, il senatore Nino Germanà, che è vice presidente del gruppo a Palazzo Madama e che da anni si batte per la realizzazione dell’opera (QUI). Il ministro Salvini, che nei giorni scorsi è stato a Messina, conta molto sul senatore che tra l’altro potrebbe essere il prossimo segretario regionale del partito (attualmente affidato al commissario Claudio Durigon).  Germanà sta giocando anche un’altra partita, quella per la leadership del centro destra a Messina per costruire un’alternativa al gruppo De Luca (QUI).  Non a caso nelle ultime settimane si è alzato il termometro dello scontro con il sindaco Basile (QUI).

LA CORSA DI ELVIRA AMATA

Candidatura forte è anche quella dell’assessore regionale a Turismo Sport e Spettacolo Elvira Amata. Per lei, in una lista come quella di FdI che guarda a livello nazionale al 26% è importante verificare la presenza sul territorio che nelle ultime due legislature l’ha premiata.

IN CAMPO BERNADETTE GRASSO

Non la definisce candidatura di servizio ma vera e propria corsa per le Europee Bernadette Grasso. Per la deputata regionale ed ex assessore regionale la competizione in una lista come quella di Forza Italia (rafforzata dagli appoggi esterni di Lombardo e Cuffaro) è una sfida tosta che la vede in prima linea.

TIMBRO TRA URNE E CONGRESSO

Importantissimi sono i risultati che daranno le urne anche per la candidata Pd Maria Flavia Timbro soprattutto alla vigilia del congresso provinciale e di quello cittadino (in gioco ci sono anche gli equilibri tra le due anime del partito, Schlein e Bonaccini).

Non sono da meno Francesco Calanna in Stati Uniti d’Europa, Sonia Alfano in Azione, Massimo Romagnoli in Alternativa Popolare, Nino Mantineo in Pace, Terra e Dignità, Giuliana Fiertler per Alleanza Verdi impegnati nelle sfide dei rispettivi partiti per raggiungere ( o superare) la soglia del 4%.

Ecco perchè il peso del voto messinese sarà importante per spostare gli equilibri della bilancia e per portare a Bruxelles una voce dello Stretto.

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