Ancora avanti a rilento, pur con una sostanziale sfoltita di oltre 20 articoli, la manovra finanziaria. Oggi l’Ars ha ripreso i lavori, ma sono stati subito interrotti per procedere ad una riscrittura dell’articolo 13, la delicata norma che riguarda la costituzione del patrimonio immobiliare con il fondo pensioni della Regione siciliana, contestata dalle opposizioni e dal Movimento 5 stelle e su cui ieri i lavori avevano subito l’ennesima battuta d’arresto.
A parte la copertura finanziaria di cui non si ha certezza, la Regione sarebbe obbligata per legge a vendere il patrimonio immobiliare che sarebbe riacquisito sempre dalla Regione con il fondo pensioni dei dipendenti. Un’operazione che ha la pretesa di apparire quantomeno misteriosa e che suscita dubbi da più parti anche per la consistenza dell’investimento che si aggira sui 190 milioni.
Il presidente Giovanni Ardizzone, per favorire il lavoro degli uffici che devono verificare la capacità finanziaria della norma, ha già interrotto la seduta, rinviandola. La presidenza ha poi stabilito che insieme alle venti norme di ieri “salvate” nella finanziaria saranno esaminati anche gli articoli 20 (debiti fuori bilancio), 29 (trasporto pubblico locale, in particolare la norma riguarda il salvataggio dell’Ast), 30 (trasporto ferroviario regionale) e l’ex art. 68 del collegato che riguarda la destinazione di alcuni fondi del piano di azione e coesione.
Per quanto riguarda l’articolo 30, sono oltre 83 milioni le risorse assegnate nel settennio 2020-2026.