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Questa mattina si è tenuto il già annunciato sciopero nazionale degli operatori della sanità privata organizzato dai sindacati per protestare contro la mancata ratifica del contratto di lavoro nazionale.
Davanti la sede regionale dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) in Via La Farina a Palermo i lavoratori siciliani della sanità privata si sono radunati – muniti di dispositivi di protezione in ossequio alle norme antiCovid – per far sentire la loro voce invocando condizioni di lavoro per loro più congrue rispetto a quelle attuali, il cui superamento sarebbe dovuto avvenire con la conferma dell’accordo stipulato lo scorso 10 giugno.
Il segretario generale di Cisl Fp Sicilia Paolo Montera ha spiegato nel dettaglio le ragioni della protesta: “Per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali che Aiop e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari, ndr) dopo aver sottoscritto la pre-intesa si sono sostanzialmente ritirate, rifiutando di firmare il contratto definitivo quando solitamente dopo la pre-intesa si aggiustano solamente refusi e virgole e si sottoscrive il contratto. Questo è successo pur a fronte di garanzie offerte dalla conferenza Stato-Regioni, dal presidente Bonaccini e del ministro della salute Speranza rispetto a interventi territorialmente mirati per quelle regioni che sono in piano di rientro. Questo è vergognoso considerando che la metà di questi fondi pur afferendo alla sanità privata sono pubblici. Dopo quattordici anni non è più pensabile questo personale che opera almeno quanto i colleghi della sanità pubblica e in funzione di organici ridotti e condizioni di peggior favore, è ingiusto che non abbia un contratto equiparabile a quello della sanità pubblica”.
Il segretario generale della funzione pubblica Cgil Gaetano Agliozzo ha invocato la ripresa immediata delle negoziazioni: “Oggi c’è un’adesione pubblica fortissima su Palermo come negli altri territori. Questa è una protesta legittima perché i lavoratori rivendicano la mancata firma del rinnovo del contratto atteso 14 anni. Con lo sciopero di oggi vogliamo sollecitare la controparte, soprattutto i vertici dell’Aiop, a ratificare quanto sottoscritto con un accordo di programma. Ci risulta che le regioni hanno già fatto gli accordi per definire le risorse che vanno a garantire il rinnovo dei contratti. Noi auspichiamo che nei prossimi giorni riparta il tavolo nazionale come annunciato dal presidente di Confindustria per porre fine a questa situazione e dare risposte ai lavoratori che oggi stanno dimostrando di essere compatti nella protesta”.
Il segretario generale della UIL fpl Sicilia Enzo Tango ha sottolineato l’aspetto temporale e l’attesa legata alla firma di questo contratto: “Più che un impegno non preso è un rinnovo contrattuale che attende di essere portato a termine da oltre 14 anni. Sembrava fatta perché a giugno c’era già una pre-intesa firmata dalla parte datoriale e da quella sociale. Poi si è arenato tutto e ci sono stati dei ripensamenti da parte di Aiop e Aris. Inevitabilmente ad accordi stipulati e non mantenuti è ripresa la protesta. Non si può permettere che un contratto scaduto da oltre 14 anni e per il quale c’era una pre-intesa, non venga rinnovato”.
L’Associazione Italiana Ospedalità Privata
L’Aiop Sicilia, la scorsa settimana ha firmato l’accordo con l’assessorato regionale della Salute per il rinnovo del contratto del personale non medico dipendente. Un passaggio fondamentale per dare il via libera a Roma per la firma del rinnovo contrattuale. Tuttavia, perché si firmi l’intesa a Roma, si attende che anche le altre regioni d’Italia sottoscrivano gli accordi con le Pubbliche amministrazioni regionali per la copertura del 50% dei maggiori costi, come previsto dalla Conferenza Stato Regioni.
“Siamo consapevoli che il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 14 anni, è una priorità per le nostre aziende e per le migliaia di lavoratori che vi operano quotidianamente con professionalità e impegno, tant’è che le trattative in tutte le sedi istituzionali sono andate avanti, sia a livello nazionale che regionale. Tutto questo in un momento in cui le aziende del settore hanno sostenuto gli effetti pesanti della crisi dovuti alla pandemia, ma hanno partecipato responsabilmente, in maniera attiva e diretta, all’emergenza sanitaria. La dimostrazione del senso di responsabilità di Aiop sta nel fatto che la firma dell’accordo è arrivata in una Regione che ha tariffe Drg ferme al 2006 e dove le risorse sono ancorate alla logica vetusta dei piani di rientro avviati nel 2007, ma ormai definitivamente accantonati”, sostiene il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo.
“Prendiamo atto – conclude Ferlazzo- delle assicurazioni date dell’assessore Razza alla delegazione trattante sulla nuova programmazione del settore e sulle prospettive che si aprono per tutta la sanità siciliana”.