I padrini non saranno più ammessi come padrini. Parola di arcivescovo, per precisione di Monsignor Michele Pennisi, a capo della Diocesi di Monreale, che ha emesso un decreto in cui vieta che coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso vengano ammessi all’incarico di padrino del battesimo o di cresima.
Il divieto riguarda anche coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici ed hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato”.
Prima di emettere il decreto Monsignor Pennisi si è consultato con il Consiglio Presbiterale Diocesano e segue un precedente decreto del 5 maggio del 2014. E inoltre, il decreto cita la Conferenza Episcopale Siciliana che in passato aveva sancito che “tutti coloro che, in qualsiasi modo deliberatamente, fanno parte della mafia o ad essa aderiscono o pongono atti di connivenza con essa, debbono sapere di essere e di vivere in insanabile opposizione al Vangelo di Gesù Cristo”.
In base al Codice di Diritto canonico ai padrini è “richiesto che conducano una vita conforme alla fede e all’incarico che assumono e si impegnino ad educare nella fede coloro che ricevono i sacramenti del battesimo e della cresima perché adempiano fedelmente gli obblighi che derivano dai sacramenti ricevuti e si comportino come veri testimoni di Gesù Cristo»