Massimo Saeli, segretario regionale Ugl Credito Sicilia, interviene sulla Crias:
«In questi giorni leggiamo, purtroppo, notizie sulla Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane difformi rispetto alla realtà dei fatti (se non talvolta addirittura destituite di qualsiasi fondamento), che ingenerano non poca confusione nei lettori. Per chiarezza d’informazione, nell’interesse dei lavoratori dell’ente e, soprattutto, nei confronti della categoria degli artigiani siciliani che la Crias sostiene dal 1954 con i propri prodotti finanziari a tasso agevolato, vogliamo sottolineare chiariamo quanto segue.
L’ente in questi giorni di emergenza regionale e nazionale, causati alla pandemia da “Coronavirus“, ha continuato la propria attività istruttoria dei finanziamenti, essendo tra i primi in Sicilia ad applicare lo “smart working” di concerto con il sindacato, così come disposto dalla normativa vigente. Peraltro, a seguito delle condivisibili misure adottate dalla Giunta regionale (con la delibera n° 88 del 12 marzo scorso), in materia di moratoria dei debiti verso gli istituti finanziari regionali (Irfis, Crias ed Ircac) per le piccole e medie imprese danneggiate dalla situazione in atto, la stessa Crias ha provveduto a costituire un gruppo di lavoro ed ad oggi ha esitato circa 2.300 su 3.500 richieste, arrivate all’indirizzo e-mail appositamente istituito.
Si tratta di istanze per la sospensione delle rate di mutuo per un anno, l’allungamento dell’ammortamento per la restituzione dei finanziamenti e la sospensione di nuove iniziative per il recupero dei crediti non pagati fino al 31 dicembre 2020. Siamo anche a conoscenza che i vertici aziendali stanno lavorando in parallelo con l’Assessorato regionale delle Attività produttive, organo di vigilanza sulla Crias, per risolvere l’annosa vicenda dovuta all’applicazione del decreto legislativo n°118 del 2011 al fine di consentire la successiva erogazione di diverse centinaia di finanziamenti. Quello delle piccole imprese artigiane è uno dei settori più colpiti da questa crisi e, per questo, ci auguriamo che l’impegno di rimpinguare i fondi per la Crias, assunto pubblicamente dalla Regione Siciliana, si tramuti presto in uno sforzo finanziario per dare ossigeno a tante aziende che nei mesi scorsi avevano già fatto richiesta di finanziamento, essendo tutte le istanze pronte ad essere liquidate.
Ci preme altresì ricordare come l’applicazione della “moratoria” sulla vita della Crias provocherà pesanti refluenze, visto che nella delibera di Giunta regionale del 12 marzo non è previsto alcun “onere aggiuntivo a carico dell’Amministrazione regionale”. In pratica, come abbiamo già avuto modo di rappresentare al Governo regionale, per tutto il 2020 si andrebbero ad azzerare i ricavi provocando il probabile default della Cassa. Facciamo dunque appello al presidente della Regione siciliana, ed agli assessori dell’Economia e delle Attività produttive, perché vengano adottati tempestivamente gli opportuni provvedimenti per l’immediato sblocco dell’operatività della Cassa regionale. Se si vuole rimettere in moto l’economia, già dalle prossime settimane, e garantire un sostegno al mondo artigiano, bisogna autorizzare con urgenza la Crias a far valere sul suo fondo le somme necessarie per sostenere i costi di gestione, alla stessa stregua di quanto già sta avvenendo per l’Ircac».