Chi ci capisce è bravo… il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo in viaggio con il plenipotenziario del (quale?) M5S in Sicilia Giancarlo Cancelleri, che però a sua volta strizza l’occhio ai moderati. L’appello del giornale d’area che mette insieme Placido Rizzotto e Don Luigi Sturzo e guarda al futuro rivisitando il passato. Italia Viva che non si comprende bene da che parte stia… Palermo a titolo di esempio: prima con Orlando, poi contro (dopo il No del sindaco al modello Draghi a Palazzo delle Aquile, con i renziani che vedevano di buon occhio, udite udite, anche l’ingresso in maggioranza della Lega), ma snobbando la sfiducia contro il Professore.
La sinistra siciliana sembra avere perso la bussola. L’unico denominatore comune che trova è (come spesso accade) non la proposta ma l’attacco, quello verso il governo della Regione di oggi, guidato da Nello Musumeci, senza avere memoria di quello di ieri con a capo Rosario Crocetta (o sarebbe meglio dire ‘quelli’, vista la frequenza di cambi in corsa e la quantità di assessori che si sono alternati), i cui risultati sono – non a caso – presi a cattivo esempio dall’attuale governatore per introdurre un altro punto forte del suo discorso per promuovere la sua ricandidatura: la ‘vocazione politica di centrodestra della Sicilia’.
Non è certo questa la sede per stabilire l’effettiva collocazione della Sicilia. La questione pare invece essere un corollario, la vocazione di minoranza della sinistra siciliana che appare avere ‘poche idee ma confuse’, disposta a mettere insieme capra e cavoli pur di trovare un’identità politica. In totale confusione.