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l'interpellanza

Leanza e Venezia: “Regione tuteli le razze autoctone siciliane in via d’estinzione”

mercoledì 15 Febbraio 2023

Dal cavallo sanfratellano alla capra girgentana, dall’asino ragusano a quello pantesco. Sono numerose le razze autoctone in via d’estinzione in Sicilia e per le quali i deputati regionali  Calogero Leanza e Sebastiano Venezia, chiedono un intervento in termini di risorse a tutela.

Con un’interpellanza all’assessore regionale all’agricoltura i due deputati Pd chiedono di stanziare nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr 2023-2027)  fondi per la tutela e la valorizzazione delle razze autoctone siciliane. In particolare, si chiede “se l’Assessorato sia intenzionato a riproporre nel Programma la Misura 10.1g, ‘Allevamento di razze in pericolo di estinzione’, destinando, per le stessa, idonee risorse finanziarie. L’interpellanza è stata condivisa e firmata da tutti i parlamentari del Gruppo Pd a Sala d’Ercole.

Ci sono razze – spiegano Leanza e Venezia – che se non si interviene in modo opportuno rischiano di scomparire. Tra queste il cavallo sanfratellano, gli asini ragusani, ma anche tra i bovini la modicana, cinisara e siciliana; gli ovini (barbaresca siciliana e noticiana); i caprini (girgentana, argentata dell’Etna); il suino nero siciliano e, sempre tra gli equini, il puro sangue orientale e l’asino pantesco. È il momento opportuno che il governo regionale prenda posizione a pochi giorni dall’inizio del confronto tra l’assessorato stesso e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria, degli agronomi e periti agrari, delle università, dei sindacati confederali, del mondo delle cooperative, dei medici veterinari, degli agrotecnici e dei biologi in relazione al Piano, che prevede risorse finanziarie per circa 1,5 miliardi di euro”.

A livello agroalimentare le razze autoctone – sottolineano i due parlamentari regionali – sono un patrimonio che caratterizza la nostra offerta gastronomica e quindi molto importanti per le economie locali e per quella siciliana: dal formaggio ragusano, al canestrato siciliano, il caciocavallo palermitano, la provola dei Nebrodi, il caprino girgentano, il maiorchino, la vastedda palermitana, salumi, prosciutti e pancette tradizionali”.

Gli onorevoli Leanza e Venezia, sottolineano infine che, “la salvaguardia dei patrimoni genetici locali, in considerazione delle aree svantaggiate in cui vengono allevati, peraltro caratterizzate da ambiente naturale intatto e da pascoli incontaminati, è una premessa indispensabile sia all’autonomia genetica che alla salvaguardia dell’ambiente”.

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