Oggi andiamo a dissotterrare una pietanza più del passato che del nostro presente, lu Sangunazzu (il sanguinaccio), che vi presentiamo in dialetto siciliano per calarla nella realtà contadina in cui è nata: “Lu sangunazzu (e macari sangeli ntâ parrata lucali catanisa) è nu nzaccatu cumpostu di sangu, grassu e a li voti ciriveddu di maiali nzapuriti cu sali e spezzi”; tradotto “è un budello di maiale ripieno di sangue suino, sale e pepe”.
A Catania per la festa di Sant’Agata, un tempo, si vedevano ambulanti, forse qualcuno resiste ancora, che con pentoloni fumanti preparavano il tradizionale sangeli o sangunazzu.
A Palermo lo si gustava, durante le festività natalizie, cotto, zuccherato, condito con uva passa, cioccolato e coagulato in un budello, una vera leccornia.
Anche nell’entroterra, a Milena, ad esempio, dove si vedevano venditori di sanguinaccio che giravano per le strade con un garzone che li aiutava a reggere un grosso pentolone. Al loro richiamo, si usciva di casa con un piatto fondo o un pentolino e se ne comprava un “cadduzzu” intero, alcuni lo sbriciolavano e friggevano in padella, accompagnato dal pane e un bel bicchiere di vino. Tuttora è possibile gustarlo in qualcuna delle osterie che ancora resistono ed esistono.
Prima di due ricette, una piccola curiosità che, con suggestivi voli pindarici, ha visto dei ricercatori gastronomici collegarlo con il popolo Masai, che ha l’abitudine di bere sangue di bue consumato caldo oppure mescolato al latte. Ma eccoci arrivati alle varianti.
Sangunazzu dolce
1 litro di Sangue di maiale
300 g. di Zucchero
200 g. di Cacao amaro
Buccia di limone
Cannella a piacere
Mandorle tostate
Preparazione:
Si mette a cuocere il sangue di maiale a fuoco basso, rigirandolo lentamente come se fosse una crema, si aggiungono zucchero, cacao, cannella e la buccia intera del limone. Quando risulterà denso mettere in formine e cospargere con un tritato di mandorle tostate.
Variante piccante
Lessare per 30 minuti il sangue di maiale con pezzi di cervello insaccato in un grosso budello. Arrostirlo alla brace lentamente e mangiarlo caldo o tiepido e concipolline spadellate in padella per contorno.
Buona tradizione a tutti.