Era arrivata in Italia da qualche mese in cerca di lavoro, invece è rimasta vittima di una coppia, lui 41 anni lei 37, romeni, che l’avrebbero picchiata e che, una volta, avrebbero anche abusato di lei, filmando la violenza sessuale con un telefonino.
I due sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Catania in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip etneo su richiesta della locale Procura distrettuale che ipotizza i reati di maltrattamenti, lesioni personale e violenza sessuale di gruppo. Per l’uomo il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere, per sua moglie gli arresti domiciliari con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico.
Le indagini della Squadra mobile della Questura di Catania, coordinate dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Anna Trinchillo, sono scattate dopo la segnalazione del 4 aprile scorso arrivata dal Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia su “possibili maltrattamenti nei confronti della cittadina moldava”, che potrebbero essere stati denunciati dalla donna a qualche familiare. L’indomani personale della sezione contro i Reati sessuali della Squadra mobile si è recato a Bronte, dove sono stati rintracciati i due romeni e la giovane moldava.
Le attività di indagine hanno consentito di far emergere i presunti reiterati maltrattamenti, le lesioni personali subite dalla donna, consistite in una “frattura scomposta, pluriframmentaria estremità acromiale della clavicola sinistra”, con prognosi di 30 giorni.
Emerso anche un episodio di violenza sessuale da parte della coppia e del quale c’erano tre brevi video nel telefono cellulare della 37enne, sequestrato dalla Polizia, che l’aveva ripreso. La giovane moldava era arrivata a Catania nel dicembre del 2023 con una persona che l’aveva accompagnata alla ricerca di un lavoro. Era così arrivata alla famiglia romena di Bronte.
Si era trasferita nella loro abitazione per le faccende domestiche e per custodire i figli piccoli della coppia. I primi tempi sarebbero trascorsi serenamente, poi ci sarebbe stata la svolta violenta, con atteggiamenti vessatori, maltrattamenti e la violenza sessuale.
La donna sarebbe riuscita a segnalare la propria condizione a qualcuno all’estero che ha allertato il Servizio per la cooperazione di Polizia che si occupa di “tratte umane” segnalando la presenza di una moldava tenuta contro la sua volontà in una casa di Bronte.
L’indomani la Squadra mobile della Questura è entrata in azione e 24 ore dopo la vittima è stata portata via e condotta in una struttura protetta. Il provvedimento cautelare del gip è stato eseguito ieri.