“La violenza che ha accompagnato la morte di questo giovane ragazzo, non ci può lasciare ancora una volta indifferenti. Non possiamo ignorare le difficoltà che derivano dalla marginalizzazione e dalla violenza razzista alimentata dalle politiche migratorie. Kitim non è figlio di un dio minore e la sua comunità, la sua famiglia, meritano di conoscere la verità sulla sua morte. Verità che servirebbe ad accendere i riflettori sulle strade sempre meno sicure di Palermo, sulle vite che si consumano stanche all’interno dei nostri quartieri popolari, nell’abbandono evidente di un a politica che preferisce girarsi da un’altra parte piuttosto che rispondere alle proprie responsabilità. Verità e giustizia, chimere in una società ormai in frantumi”. E’ quanto dichiara Mari Albanese, componente dell’assemblea nazionale del PD e responsabile del dipartimento regionale “Antimafia” del PD Sicilia, a proposito delle circostanze, ancora poco chiare, sul decesso del ventiquattrenne gambiano Ktim Ceesay,adottato dalla comunità del popolare quartiere Ballarò di Palemo.
“Perchè vivere e morire da invisibili, a Palermo come in tutta Italia è possibile. Succede – aggiunge – a tante ragazze e a tanti ragazzi nel frastuono assordante dell’indifferenza. Vite appese al filo del disagio, dove il baratro dell’assenza delle istituzioni, dello Stato – conclude – impone una riflessione sulla sicurezza delle periferie, sul concetto vero di inclusione sociale”.
Domani, alle 16, a piazza Sant’Agata, è prevista una manifestazione.