Il centrodestra è a un passo dalla spaccatura sul candidato sindaco. A tentare la prova di forza sono Beppe Picciolo e Luigi Genovese, con il placet di Miccichè. II leader di Sicilia Futura e il deputato regionale che ha creato Ora Sicilia hanno firmato, insieme a Forza Italia e ad Udc, Democrazia Cristiana e Democrazia Liberale, un documento con il quale indicano Maurizio Croce quale candidato sindaco del centro destra.
“Per noi Maurizio Croce è il profilo giusto” è la sintesi, invitando Lega e Fratelli d’Italia a convergere sul nome alla luce del fatto che su un tavolo di 11 partiti i 6 firmatari rappresentano la maggioranza.
“Riteniamo – si legge nella nota – che sia arrivato il momento di archiviare la lunga e necessaria fase di riflessione che ha contraddistinto gli ultimi 20 giorni, durante i quali tutte le forze del centrodestra hanno avviato un confronto serio tra tutte le anime della coalizione. La comune volontà è quella di intraprendere un percorso condiviso con l’obiettivo di avviare una nuova era politico-amministrativa che possa garantire il rilancio della città di Messina. In questa prospettiva, pur considerando indiscutibilmente valide le ipotesi di candidature alternative emerse durante la fase di confronto, siamo convinti che sia arrivato il momento di assumere una scelta responsabile per superare uno stato di inerzia che, dal nostro punto di vista, si è protratto ben oltre quanto fosse auspicabile attendersi”.
Il nome è quello sostenuto sin dal primo giorno, cioè Maurizio Croce che risulterebbe secondo i firmatari della nota, il profilo più adatto alla luce della decennale esperienza maturata nel campo della pubblica amministrazione, alla quale unisce pragmatismo, competenza e serietà.
“In tal senso- scrivono i 6 partiti- considerando imprescindibili la tenuta e l’unità della coalizione, auspichiamo che nel più breve tempo possibile si possa chiudere il cerchio attorno al nome di Maurizio Croce attraverso la convergenza anche delle forze politiche di centrodestra ancora impegnate nella fase di riflessione”.
Dopo 20 giorni si torna quindi al punto di partenza ma il rischio è la rottura del centrodestra dal momento che sia Lega che Fratelli d’Italia avevano già espresso il loro no al nome di Croce. Nel frattempo il coordinatore regionale della Lega Nino Minardo in più occasioni ha ribadito che il nome migliore per la candidatura è quello del parlamentare Nino Germanà. Che faranno adesso gli alleati del centrodestra? Sottoscriveranno il documento o si defileranno, o prenderanno tempo? Vi è da dire che pare che non tutti nella Lega abbiano posizioni monolitiche sul nome di Germanà che avrebbe “in casa” chi gli preferisce Maurizio Croce. In realtà un centrodestra spaccato farebbe coppia con quanto sta accadendo per il Comune di Palermo. Al momento non si registrano reazioni, quantomeno ufficiali ma la fuga in avanti dei 6, per di più sempre sullo stesso nome, sembra non essere stata accolta con entusiasmo. Il rischio è un braccio di ferro che potrebbe far passare altri giorni mentre intanto anche il centrosinistra ha trovato la quadra su Franco De Domenico.