Messina- Nel centro destra c’è chi ha alzato il freno su Matilde Siracusano candidata sindaca C’è chi corre per battere gli altri sul tempo. E chi fa il nome di Nino Germanà.
CATENO CORRE….IN OPEL
Da quasi sette giorni Cateno De Luca fa da autista al candidato sindaco Federico Basile a bordo di un’Opel Corsa “datata” sfruttando il vantaggio sui competitor di entrambe le coalizioni fermi ai box. L’ex sindaco ha già schierato successore, lista principale, primi nomi anche nei quartieri e da lunedì avvia il casting per transfughi, delusi, folgorati sulla via di Damasco e neofiti.
Lui corre e dall’altra parte non si è neanche alla pre-tattica. Scartata l’ipotesi del tutti contro uno le due coalizioni sono ancora alle premesse, muovendosi alla velocità dei bradipi e contando sulla forza delle liste che si formeranno.
CENTRODESTRA AI BOX
Il centro destra è leggermente più avanti ai nastri di partenza, perché quantomeno i nomi dei candidati alla poltrona di sindaco già ci sono. L’idea è quella della compattezza su un nome che abbia il placet di tutta l’area e calzi a pennello anche con il puzzle complessivo: Comune di Messina, Comune di Palermo, Presidenza della Regione.
LA RIUNIONE DELLA LEGA
Gli unici a battere un colpo sono stati gli esponenti della Lega che ieri si sono riuniti in quel di Furci per fare il punto della situazione, alla presenza del coordinatore regionale Nino Minardo. Un primo incontro per parlare intanto di lista, alla presenza di Matteo Francilia, dei deputati Antonio Catalfamo e Nino Germanà, dei coordinatori Nino Beninati, Daniela Bruno e dei consiglieri comunali Dino Bramanti, Giovanni Caruso, Giovanni Scavello, Giuseppe Schepis.
I riflettori sono puntati su Roma e sul definitivo chiarimento sul nome del candidato alla Presidenza della Regione che a catena innesca le candidature nelle altre caselle in una logica di alleanza.
Nel frattempo però sul nome della parlamentare azzurra Matilde Siracusano, finora in pole position con un gradimento pressocchè unanime, si registra una frenata. Sembra infatti che nei confronti della deputata che lo stesso Cateno De Luca vede come temibile rivale per Palazzo Zanca, non ci sia alcun entusiasmo da parte di un’area del centro destra, quella che fa riferimento a Genovese.
L’UDC
Ecco che da giorni circolano indiscrezioni su altri possibili nomi, al di fuori di Forza Italia. Se l’Udc che sta ricostruendo una base forte in città per poi guardare alle regionali punta su una candidatura civica come quella dell’avvocato Antonio Barbera (presidente del circolo tennis e vela), è in Fratelli d’Italia che si stanno cercando alternative alla parlamentare che più di ogni altro ha riportato Messina all’attenzione del governo nazionale.
FRATELLI D’ITALIA
Forti del vento in poppa del sondaggio Demopolis che indica Fratelli d’Italia (con l’ingresso di Diventerà Bellissima) primo partito in Sicilia, gli esponenti del partito i nomi li hanno. In campo non c’è soltanto l’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, ma nelle ultime ore trapelano nomi vicini a Musumeci. La nomina del commissario Santoro, che appena insediato non ha risparmiato critiche all’ex sindaco De Luca, viene vista come una sorta di anticipazione del fatto che il governatore non ha dimenticato gli ultimi due anni di attacchi.
IPOTESI GERMANA’
Ma in salita ci sono le quotazioni di Nino Germanà, attuale parlamentare della Lega, eletto alla Camera con Forza Italia. In realtà Germanà vorrebbe tornare alla Regione schierandosi nuovamente alle elezioni d’autunno, puntando anche ad un ruolo di assessore. Nel 2017 rimase fuori, terzo in lista dopo Luigi Genovese e Tommaso Calderone. Il suo pallino fisso è il contatto con il territorio e sarebbe proprio questo il punto in cui è stato solleticato per scendere in lizza alle amministrative di maggio.
Nella Lega sono pronti anche a spendere il nome di Nino Beninati, ex deputato Ars, ex assessore regionale e, come Germanà, tra i fondatori di Forza Italia a Messina.
E in fondo anche la stessa Matilde Siracusano, che preferirebbe continuare il percorso portato avanti finora alla Camera, sarebbe più che d’accordo.