L’udienza di merito, quella decisiva in merito alla querelle sulla presidenza del Consiglio comunale, sarà il 3 ottobre. Lo scorso 26 giugno dopo averlo preannunciato in precedenza, 17 consiglieri comunali (l’opposizione trasversale al sindaco Basile) hanno presentato ricorso al Tar sull’elezione di Nello Pergolizzi alla presidenza dell’Aula (QUI) avvenuta a fine maggio dopo settimane di polemiche, dimissioni (quelle di Cateno De Luca e di Alessandro De Leo) ed in un clima burrascoso (QUI)
Questa mattina il Tar di Catania infatti dopo la discussione in sede cautelare vista la delicatezza della questione, ha ritenuto di suggerire agli avvocati (Ciro Gallo per i 17 Consiglieri Comunali, Santi Delia per il Comune di Messina e Fulvio Cintioli per il Presidente Pergolizzi) la fissazione di una udienza di merito brevissima in cui definire il caso finito anche all’attenzione dell’assessorato regionale alle Autonomie locali.
L’udienza di merito si terrà quindi il 3 ottobre e i 17 consiglieri hanno accolto positivamente la decisione del Tar che “appare assolutamente coerente poiché l’emissione di un provvedimento cautelare avrebbe certamente lasciato nella totale incertezza il Consiglio Comunale in attesa di una pronuncia sul merito della questione. Non possiamo che accogliere favorevolmente tanto la decisione del TAR quanto l’adesione alla stessa di tutti i legali delle parti coinvolte in quanto riteniamo fondamentale una decisione definitiva nel più breve tempo possibile a prescindere da quale sia l’esito”.
Pergolizzi è stato eletto nella notte del 30 maggio con 15 voti (i consiglieri sono 32) contro i 14 registrati dal candidato delle opposizioni Maurizio Croce. Al centro del ricorso e della precedente richiesta del parere alla Regione è stata la legittimità di quella votazione che dall’opposizione è considerata come “prima votazione” poiché avvenuta in seguito a ben due dimissioni e rispettive surroghe mentre la maggioranza la considera seconda votazione. La prima votazione richiede un quorum più alto: 17 consiglieri mentre Pergolizzi si è fermato a 15. Considerandola seconda votazione, con il parere favorevole della segretaria comunale, sono bastati 15 voti a Pergolizzi per diventare presidente.
In realtà, al di là del ricorso e delle decisioni che il Tar emetterà il 3 ottobre, il nodo è politico QUI). Basile, eletto sindaco nel giugno del 2022, un anno dopo non ha più la maggioranza in Aula (aveva anche ottenuto il premio di maggioranza) e le opposizioni (centrodestra e Pd) sono a quota 17 ed il numero pare destinato ad aumentare. (QUI) Questo rende più difficile i rapporti tra amministrazione e consiglio comunale e basta un’assenza, un’astensione, una ripicca, un segnale, per far andare ko la giunta durante una seduta, come già avvenuto nelle scorse settimane.