“Le nostre frontiere continuano ad essere un colabrodo e i rimpatri inesistenti. A Messina mercoledì sono sbarcati in 143 e ben 62 hanno fatto perdere le proprie tracce“ lo afferma il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier.
Il segretario regionale della Lega Sicilia, che ha presentato una interrogazione scritta al ministro degli interni Luciana Lamorgese, ricostruisce così i fatti avvenuti lo scorso mercoledì 25 novembre nella città dello Stretto: “al molo di di Norimberga del porto di Messina sono sbarcati 143 migranti, per la maggior parte di nazionalità tunisina. Dalle operazioni effettuate dall’Ufficio immigrazione, si evince che di questi 17 sono risultati destinatari di provvedimento di respingimento e trattenimento ai Centri di permanenza per il rimpatrio, 59 hanno presentato richiesta di protezione internazionale e per loro è previsto il collocamento in vari centri di accoglienza fra Sicilia e Calabria, 5 sono minori non accompagnati e 62 sono stati respinti con ordine di lasciare il territorio entro sette giorni. Mi risulta inoltre – continua Candiani – che i 62 immigrati irregolari destinatari di provvedimento di rimpatrio non siano stati trasferiti nelle strutture preposte ma siano stati destinatari di provvedimento di rimpatrio e messi in libertà con il semplice invito a lasciare il Paese entro 7 giorni”.
“E’ chiaro – aggiunge il senatore leghista – che verosimilmente la maggioranza se non la totalità dei 62 immigrati irregolari abbia fatto perdere le proprie tracce rimanendo illegalmente nel nostro Paese. E non c’è bisogno di spiegare che stiamo correndo il serio rischio che qualcuno di questi possa mescolarsi con ambienti criminali o ancora peggio possa, eludendo i controlli, varcare il confine verso altri paesi, come accaduto col migrante irregolare che da Lampedusa attraverso l’Italia ha raggiunto la Francia per compiere gli attentati terroristici di Nizza”.
“Ho chiesto al ministro Lamorgese un immediato chiarimento sui fatti di Messina, esigiamo dal governo un controllo accurato migranti respinti, sia in fase di sbarco, sia in fase di rimpatrio, per non ritrovarci in casa o in altri paesi europei potenziali criminali o terroristi in missione”, conclude Candiani.