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Movida a Palermo, l’ordinanza non vale per distributori e negozi di vicinato. I locali: “Concorrenza sleale”

giovedì 13 Agosto 2020

L’ordinanza del sindaco Leoluca Orlando sulla movida a Palermo continua a far discutere.

La sospensione del Tar, decretata per distributori automatici e negozi di vicinato, ha determinato una forte variazione dello status quo già precario della vita notturna palermitana.

I titolari di pub e ristopub si ritrovano infatti a dover fronteggiare non solo i limiti imposti dall’atto dell’amministrazione, in scadenza il 26 agosto, ma anche una sorta di “concorrenza sleale” da parte dei punti vendita colpiti favorevolmente dal giudizio del Tar. Tali negozi potranno infatti vendere alcool da asporto in bottiglie di vetro fino alle ore 24:00, cosa non permessa ai titolari di partita IVA del settore Ho.Re.Ca.

COMMERCIANTI FURIOSI

Tanti i commercianti furiosi in seguito all’incredibile scenario venutosi a formare. Fra questi, uno dei più attivi sui social è il titolare del Fusorario, Francesco Capizzi.

Francesco Capizzi

In merito alla decisione del Tar di sospendere l’ordinanza fino al 14/09, noi siamo l’unica categoria che non ha presentato il ricorso. E come abbiamo visto, tutti quelli che lo hanno presentato hanno visto l’ordinanza sospesa, fino alla data dell’udienza“.

Per noi invece rimane attiva e quindi subiremo una vera e propria concorrenza sleale. Distributori automatici e negozi di vicinato potranno continuare a vendere le bottiglie in vetro fino alle 24, cosa che a noi non è concessa. Infatti, dopo le 20, dobbiamo servire gli alcolici da asporto in contenitori di plastica“.

Oltre al danno, c’è anche la beffa, causata da alcune zone che continuano a godere di impunità rimanendo aperte nettamente oltre orario. Noi stiamo subendo l’incapacità di un’amministrazione e la disorganizzazione della nostra categoria“.

Sulla stessa linea si pone anche Anna Ferretti, titolare dell’Alex Pub.

Questa ordinanza è un’ingiustizia nei confronti di noi commercianti del mondo della movida. Non abbiamo fatto ricorso perché eravamo fiduciosi relativamente al lavoro che si era venuto a creare con il sindaco Orlando. Invece siamo rimasti delusi“.

I negozi di vicinato possono vendere la birra e l’alcool ad orari e prezzi più vantaggiosi. Noi abbiamo grossi limiti nella distribuzione di bottiglie in vetro, ma vediamo ragazzi, anche a tarda notte, che vanno in giro con le birre in mano. Abbiamo una chiusura imposta alla 2 e lo stop alle consumazioni alle 1:20 della notte. Altre tipologie di punti vendita quindi godono di vantaggi evidenti“.

Chiediamo che venga fatta giustizia e venga ristabilito un principio di equità, che ci permetta quindi di potere fare il nostro lavoro“.

 

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