Nel 2023 famiglie e privati cittadini hanno pagato 1 miliardo e 535 milioni di euro in multe stradali ai Comuni, con un aumento del 6,4% sull’anno prima e del 23,7% sul 2019. Anche al netto dell’inflazione, l’aumento rispetto all’anno pre-Covid è del 6,9%.
Sui dati, che si riferiscono agli incassi effettivi, incide però in modo forte la variabile collegata alla capacità di incassare le multe che si fanno. Proprio questo è l’aspetto che plasma in modo più forte la geografia delle multe, decisamente concentrata a Nord dove si paga l’84,3% dei verbali; solo il 15,7% è fra Sud e Isole, dove però abita il 34,5% degli italiani.
Nel Mezzogiorno la media si oscilla fra i 10,3 euro pro capite delle Isole e i 13 euro del Sud continentale, cioè circa tre volte sotto i livelli del Centro Nord. I dati delle città aiutano a svelare l’arcano: a Bologna l’anno scorso è stato incassato il 63,7% dei verbali dell’anno, a Milano il 53,6 e a Firenze il 51,9%, mentre lo stesso indicatore crolla al 14% a Napoli e al 12,2% a Palermo.
Allargando lo sguardo agli arretrati (in “conto residui” nel linguaggio tecnico), il rapporto fra accertamenti e introiti va dall’82% di Bologna al 40% di Napoli, giù fino al 21% di Palermo: dove quindi le multe, che siano nate per contrastare la sosta selvaggia o gli eccessi di velocità, restano inefficaci in ogni caso