“Il primo semestre 2023 ha messo in evidenza il rallentamento di un mercato che l’anno scorso ha concluso oltre 6.700 compravendite, toccando l’apice delle transazioni degli ultimi 15 anni. Nel primo trimestre 2023, il calo tendenziale è stato del -4,4%. La domanda sta però cominciando a risentire del perdurare su livelli elevati dell’inflazione, che è andata erodendo i redditi reali, e anche di una stretta creditizia (mutui più cari, affidamenti più rigorosi) che, rispetto agli anni più recenti, ha reso più arduo l’accesso al credito alle famiglie finanziariamente più fragili”. E’ quanto emerge dal 2° Osservatorio sul mercato immobiliare 2023 di Nomisma per quanto riguarda Palermo.
Il comparto residenziale palermitano sta attraversando una fase di generale rallentamento indicata anche dall’allungamento dei tempi di vendita (saliti a 5 mesi contro i 4,8 del 2022) e dalla staticità dello sconto medio concesso in fase di trattativa (rimasto fermo al 14,5%, nettamente il più alto della media nazionale), sintomo del permanere di divergenze tra prezzi offerti e richiesti per gli immobili. La dinamica del mercato, comunque, per il momento si conferma ancora positiva nei valori, grazie all’impulso dato alla domanda dalle famiglie ancora resilienti. Infatti, i prezzi di compravendita di abitazioni usate sono complessivamente cresciuti, seppur solo di qualche decimo di punto: +0,8% su base semestrale e +1,2% nell’anno.
Leggermente maggiori sono risultate le variazioni dei canoni medi delle abitazioni, saliti, rispettivamente, del +1,3% sul semestre e del +2,3% sull’anno. La vivacità del mercato della locazione si riscontra nei tempi necessari a concludere una trattativa (in media 2,2 mesi). Il rendimento lordo da locazione è pari al 5,8%. Nel comparto non residenziale, nel biennio 2021-2022, rispetto all’andamento degli anni precedenti, il mercato delle compravendite degli uffici è cresciuto in misura consistente, raggiungendo una media di oltre 200 transazioni, vale a dire un numero quasi doppio rispetto al periodo 2014-2020. Considerando il comparto commerciale nei primi sei mesi del 2023 si è registrato un ulteriore calo dello sconto (sceso al 14,5% contro il 17% del 2022) e i tempi di vendita degli immobili si sono accorciati per il quarto anno consecutivo, attestandosi a 6,5 mesi. La dinamica del mercato delle compravendite e delle locazioni ha fatto registrare un andamento similare: i prezzi relativi alle compravendite di negozi sono cresciuti, su base semestrale, del +1,2%, mentre leggermente più contenuta appare invece risultata la variazione annuale (+1,1%). Tutte dello stesso segno, anche se di minore intensità, sono risultate le variazioni dei canoni di locazione, cresciuti del +0,7% rispetto al secondo semestre del 2022. Su base annua la variazione è stata invece molto più contenuta, pari al +0,1%. A seguito dello scenario delineato, nella percezione degli operatori il mercato dell’affitto di immobili residenziali potrà usufruire di una crescita superiore a quello della compravendita anche nella seconda metà del 2023.