“Così facevan tutti”. Silvana Saguto, magistrato ex responsabile della gestione dei beni sequestrati alla mafia a Palermo – rompe il silenzio e racconta a Panorama, nel numero in edicola domani, la sua verità.
Dopo l’inizio del processo che la vede sul banco degli imputati per aver gestito quei beni con familiari e amici, mentre il Csm ne ha chiesto la radiazione, Saguto decide di coinvolgere i suoi colleghi con nomi e cognomi.
“C’erano i figli di tanti giudici a lavorare in quella sezione”, assicura Saguto, il cui marito ha ottenuto 800 incarichi da Procura e Tribunale, giustificando se stessa e i suoi colleghi con questa motivazione: “la legge dice che gli amministratori giudiziari devono essere persone di fiducia, chi meglio dei parenti di un magistrato?”.
Ma Saguto va oltre. Dalle intercettazioni è emerso che aveva detto: “Manfredi Borsellino è uno squilibrato, lo è sempre stato, lo era pure quando era piccolo”, ”Lucia Borsellino è cretina precisa”. E proprio sugli insulti ai figli di Borsellino spiega a Panorama: «Non ho apprezzato il loro atteggiamento».
«Gli agenti mandati a ritirare le scarpe? Era una questione di sicurezza. La spesa di 15 mila euro mai saldata al supermercato? Un debito. E comunque della spesa si occupava mio marito”. Che effetto le fa essere sul banco degli imputati? “Ho paura di essere vittima di un errore giudiziario. Ma non accadrà”.