Guarda in alto il video della quarantaduesima puntata
Per la quarantaduesima puntata di “Bar Sicilia“, la rubrica de ilSicilia.it con Alberto Samonà e Maurizio Scaglione, oggi, domenica 23 dicembre, abbiamo ospite Giuseppe Lupo, deputato regionale e capogruppo del Partito Democratico all’Ars.
Lupo ribadisce che il Pd non farà alcuna alleanza con Forza Italia, come invece auspicato dal coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè che aveva lanciato un appello ai moderati in chiave “antipopulista” e che all’Ars il partito resterà alternativo al governo Musumeci, di cui Forza Italia fa parte: “Miccichè sa bene che il primo populista d’Italia è Silvio Berlusconi, che ha condiviso molto in questi anni con la Lega, per cui non è che fra Berlusconi e Salvini ci siano poi tutte queste differenze. Noi non abbiamo nulla a che spartire con la cultura e la storia di Forza Italia. Vogliamo semmai costruire un centrosinistra che guardi alle fasce sociali più deboli, rilanci un progetto autenticamente riformista con un’attenzione al mondo del lavoro”.
Il capogruppo del Pd a Palazzo dei Normanni, inoltre, torna sulle vicende interne al partito, che hanno visto una forte polemica fra i Dem e la nomina “a tavolino” di Davide Faraone a segretario regionale: “Teresa Piccione si è ritirata dalla corsa, perchè non c’erano più le condizioni per celebrare un congresso vero. Sono pendenti anche dei ricorsi sulle procedure della sua ‘elezione’ perché sono state violate le procedure previste dallo statuto del partito, in quanto coloro i quali facevano riferimento a Faraone hanno impedito lo svolgimento dei congressi dei circoli degli iscritti sul territorio in tutti i comuni della Sicilia. Se nel Pd si litiga l’elettore non capisce più. Nel corso dell’ultima manifestazione che abbiamo fatto a piazza del Popolo i militanti gridavano come slogan “unità unità”. L’auspicio di tanti di noi era questo, trovare un candidato unitario, magari un sindaco del Pd, ma purtroppo questo non è stato accettato”.
Infine, Lupo sugli equilibri interni si dice convinto della proposta politica di Nicola Zingaretti, che secondo lui rappresenta un candidato alla segreteria che ha un requisito di discontinuità rispetto a Renzi: “ha trasformato il Pd da un partito plurale e aperto a un partito personale. Dobbiamo tornare a un partito plurale e mi pare che Zingaretti incarni il nuovo e ha ottime capacità di governo che ha dimostrato in più occasioni”.
In alto il video della quarantaduesima puntata di “Bar Sicilia”