Tanta emozione, sul palco e in platea. Ma soprattutto, grande soddisfazione per tutti, dagli insegnanti agli studenti con le loro famiglie. È stato un successo il concerto di ieri pomeriggio al teatro Santa Cecilia di Palermo che ha sancito la conclusione del progetto periferie organizzato dagli Amici della Musica.
Negli ultimi due mesi l’associazione siciliana è stata capofila di un progetto di inclusione sociale finanziato dal Comune con fondi Fus stanziati dal ministero della Cultura.
“Il nostro grande sogno – racconta la presidente degli Amici della Musica, Milena Mangavaviti– sarebbe quello di realizzare in modo costante quello che una volta si chiamava ‘progetto sistema’. Un progetto-tipo, che abbiamo nel corso degli anni adattato in base ai finanziamenti che siamo riusciti ad ottenere. Da soli, con le nostre forze, non ce la facciamo – ammette –. Quello che vogliamo fare è renderlo un punto stabile della nostra associazione”.
Ad essere coinvolti sono stati il liceo linguistico e delle scienze umane Danilo Dolci, di Brancaccio, e l’istituto comprensivo statale Sandro Pertini, allo Sperone, rispettivamente guidati dai dirigenti scolastici Matteo Croce e Antonella Di Bartolo.
Una borsa di studio per proseguire gli studi in una delle scuole musicali della città verrà assegnata ad uno studente per ogni classe. “La scelta è difficile. Però, i ragazzi hanno un senso dell’equità e della giustizia molto spiccato – sottolinea Di Bartolo – per cui loro stessi sanno che la borsa di studio andrà a persone che potranno beneficiarne perché hanno scoperto un talento che può fiorire. La borsa di studio è un investimento, che può anche portare a una prospettiva di vita e anche di lavoro, perché no, differente, all’insegna dell’arte, quindi, anche dell’espressività della propria interiorità”.
Dal 15 ottobre sono stati attivati quattro laboratori ospitati nei locali dei liceo Dolci, edificio confiscato alla mafia negli anni Novanta. Circa 50 fra ragazzi e ragazze dai 12 ai 17 anni hanno così potuto iniziare un percorso formativo di canto con Eleonora Tomasino, di strumenti a percussione con Salvo Compagno, di pianoforte con Enrico Morsillo e di strumenti ad arco con Chiara Bellavia.
L’impegno degli studenti, molti dei quali non avevano mai avuto modo di avvicinarsi ad uno strumento musicale, ha avuto il giusto riconoscimento ieri pomeriggio, con il concerto di musiche natalizie aperto alle famiglie, con la partecipazione del fisarmonicista Pietro Adragna.
Per Giampiero Cannella, assessore alle politiche culturali del Comune di Palermo il progetto, “sul quale l’amministrazione comunale ha scommesso, è stato certamente molto importante e interessante. La musica è stata veicolo di inclusione e di integrazione. Un veicolo per il coinvolgimento di giovani studenti di due aree periferiche della città, che hanno partecipato con grande attenzione. Sono proprio loro ad aver fatto grande il progetto stesso”.