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Il disagio

Palermo sei in un mare di rifiuti, periferie in affanno: consigliere si incatena per protesta CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 24 Luglio 2024

E se il salottino di Palermo fosse ridotto così? Mentre in città si discute di cestini tecnologici e di un potenziamento della raccolta differenziata nelle borgate marinare della città, le periferie lanciano l’ennesimo grido d’allarme. Da giorni, i marciapiedi delle strade di quartieri come Zen ed Acqua dei Corsari sono stracolimi di rifiuti.

Un’emergenza infinita

Via Messina Marine, angolo via Zucchetto, rifiuti abbandonati in strada

Purtroppo non è una novità. Gli abbandoni di spazzatura e la migrazione di rifiuti dalla provincia restano problemi irrisolti sia per il Comune che per la Rap, azienda costretta a rincorrere sempre un’emergenza che sembra ormai eterna. I problemi, infatti, rimangono sempre gli stessi. La carenza di personale e l’eccesso quantitativo di immondizia lasciato dai palermitani accanto al cassonetto (a Bellolampo arrivano ogni giorno 800 tonnellate di spazzatura) sono temi ad oggi irrisolti. Palermo, inoltre, non brilla sotto il profilo della raccolta differenziata. Il dato è ancora ben al di sotto del 20% e le assunzioni necessarie ad avviare il secondo step nella zona Nord della città (ovvero in quartieri come Mondello ed Addaura) sono slittate di alcune settimane.

L’ordinario diventra straordinario

All’ombra dei ritardi e dei problemi a cui è soggetta la discarica di Bellolampo, la raccolta va a rilento. Molto spesso, gli interventi straordinari sono frutto delle segnalazioni di questo o di quel consigliere piuttosto che dei singoli cittadini. Ma sono tante le grida d’aiuto che rimangono inascoltate. Come quelle provenienti dal quartiere Acqua dei Corsari, in II Circoscrizione. Qui infatti la spazzatura non viene raccolta da giorni, così come denunciato dall’esponente di Fratelli d’Italia Giuseppe Guaresi.

Consigliere si incatena per protesta

Giuseppe Guaresi si incatena ai cassonetti per protesta
Giuseppe Guaresi si incatena ai cassonetti per protesta

Il consigliere di quartiere, questa mattina, ha deciso di ricorrere ad una forma di protesta estrema, incatenandosi ad uno dei cassonetti stracolmi di rifiuti in via Messina Marine. “Oggi mi sono incatenato per far vedere come si vive in via Messina Marine e relative strade limitrofe. I cittadini dicono che la Rap non è venuta a ritirare la spazzatura. Se fosse così, ci rivolgeremo ad un legale per essere risarciti sulle rate della Tari che abbiamo pagato”. E nemmeno i dispositivi di controllo, i quali dovrebbero fungere da deterrente, sembrano avere effetto. “La telecamera c’era. Qualche mese fa purtroppo qualcuno ha segato il palo e l’ha portata via. Qui si arriva la notte con i furgoni. Alcuni sporcaccioni dei paesi limitrofi ne hanno fatto un business. Non lo dico io. Come prova ci sono tutte le multe che sono state elevate. Ormai l’ingresso di Palermo è diventato una discarica a cielo aperto“.

Palermo, il quadro rifiuti è critico

Il quadro è critico, aggravato dai soliti incivili e sporcaccioni a cui non si riesce a far fronte. Al di là della contingente emergenza estiva, i problemi del sistema di raccolta dei rifiuti a Palermo sono vecchi e di difficile risoluzione. I controlli sono sporadici. Le telecamere installate nelle zone critiche praticamente inefficaci. In passato si è parlato di un piano che coinvolgesse le istituzioni non solo del Comune ma anche e soprattutto quelle della Città Metropolitana. Ma ad oggi tutto si è rivelato inutile. Una sconfitta non solo per il decoro urbano ma per tutta la città.

La replica della Rap

Postazione rifiuti/cassonetti via Galletti
Postazione rifiuti/cassonetti via Galletti – Foto Rap

A proposito del problema dei cumuli di rifiuti accatastati fra le strade della periferia di Palermo, la Rap precisa quanto segue. “Sono in corso nelle suddette vie le attività di svuotamento e pulizia postazioni cassonetti. Le aree segnalate soffrono di migrazione dei rifiuti da parte dei comuni limitrofi. Basta che per un giorno l’azienda non monitora questi siti che formano delle vere discariche a cielo aperto. Il fenomeno “migratorio” che negli anni precedenti si attesta a circa 35 tonnellate di rifiuti al giorno (oltre alle 800 tonnellate giornaliere che produce il capoluogo), attualmente è, più che raddoppiato, attestandosi a punte di 100/150 tonnellate/giorno“.

Le aree critiche dove insiste il fenomeno di migrazione dei rifiuti sono: a Sud, Zona Acqua dei Corsari, Messina Marine, Laudicina, la via Galletti e via Guglielmini (lato Villabate), a Nord la zona della cosiddetta linea Parco dei Principi ( lato Capaci). Le altre zone critiche – aggiungono da Rap – si trovano a confine con il territorio di Monreale, nonché la linea di ingresso di Altofonte, Villaciambra e dal lato di Sferracavallo intercettando rifiuti provenienti da Carini, Isola delle Femmine e finanche Alcamo. I mezzi giornalmente dedicati a questi interventi straordinari si attestano da 4 a 6 compattatori, con al seguito sempre una pala meccanica“.

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