Si fa sempre più incandescente la polemica sui parcheggi a pagamento al Papardo di Messina. Le organizzazioni sindacali minacciano di avviare una class action a tutela dei lavoratori ed hanno inviato sulla questione una lettera al prefetto di Messina nella quale evidenziano tutte le loro perplessità sulla vicenda. La nota è stata sottoscritta da Uil-Fpl, Uil-Fpl Medici, FpCgil Medici, Fp Cgil, Cisl-Fp, Cisl-Medici, Anaao-Assomed e Fials Medici, Fials e Aaroi-Emac, nonchè da Cimo, Fvm, Nursing Up e Nursind.
“Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge nella nota indirizzata anche all’assessore regionale alla Salute, al sindaco di Messina e al commissario straordinario del Papardo – rinnovano la propria azione di protesta contro l’incresciosa situazione di approfittamento di fatto delle condizioni dei lavoratori dell’Azienda che saranno costretti di qui a poco a dover pagare quotidianamente il parcheggio al proprio datore di lavoro per potere accedere alla sede dove prestano servizio. Imporre questa surrettizia forma di prelievo ai danni di soggetti che invece dovrebbero essere tutelati dalla propria Azienda equivale ad un vero e proprio taglio stipendiale dal momento che, anche in conseguenza dell’assoluta carenza di mezzi pubblici a servizio della zona del Papardo, i lavoratori non potrebbero mai fare a meno di recarsi al lavoro con la propria auto. Da un lato, quindi, il Papardo paga i lavoratori per la loro incessante attività e, dall’altro il Papardo preleva direttamente alla fonte, dalle tasche dei medesimi lavoratori, un’assurda ed iniqua tassa sul lavoro la cui possibilità di esistenza, secondo le intenzioni comunque manifestate con le delibere del 2016 che prevedevano che tutti i parcheggi per i dipendenti avrebbero dovuto essere gratuiti e riservati e ciò a salvaguardia e per rispetto della delicatissima funzione che gli stessi svolgono nell’interesse della salute collettiva. Abbiamo già evidenziato quanto sarà drammaticamente grottesco il momento in cui il malato in condizioni di urgenza si troverà ad aspettare il medico che non riesce a trovare parcheggio ma altrettanto patetico sarà il momento in cui i pazienti in corsia assisteranno al triste scenario dei medici o degli infermieri che si affacciano periodicamente alle finestre e che subito dopo si producono in disperate corse per l’accaparramento di un parcheggio che si sia appena liberato nell’area non soggetta a pagamento. Le fiacche e stereotipate giustificazioni fatte pervenire in queste ore dall’Azienda Papardo non ci hanno affatto convinto. Il contratto è sbagliato, oltre che profondamente ingiusto, ed è anche arbitrariamente portato ad esecuzione nonostante il conclamato difetto di istruttoria rilevato dalla UIL-FPL e non contestato dai vertici amministrativi e gestionali del Papardo. Nessuno, infatti, ad onta di quanto è stato riportato nel capitolato ha mai contattato i dipendenti aventi diritto al parcheggio riservato e ciò rende assolutamente lesivo ed illegittimo il contratto stipulato. Ribadiamo, quindi, la necessità del suo immediato annullamento evidenziando peraltro che non è assolutamente vero che l’Azienda non ha scelta e che deve necessariamente portare ad esecuzione i propri precedenti provvedimenti anche se questi sono palesemente illegittimi. E non è vera nemmeno la circostanza che l’amministrazione sta agendo in maniera tale da evitare un danno all’Azienda perché portando ulteriormente ad esecuzione il contratto l’Ospedale sarà travolto dalla nostra class action che ben presto sancirà la soccombenza dell’Azienda per una somma complessiva pari ai ticket quotidiani del parcheggio per tutti i dipendenti del Papardo che saranno assoggettati all’ingiusto pagamento di tale obolo e che, è pari, a conti fatti, a circa dieci volte tanto quella che, in questi giorni, viene paventata fra i corridoi, come penalità per il recesso“.
Il braccio di ferro sui parcheggi a pagamento potrebbe ora portare ad un’azione legale da parte dei dipendenti dell’azienda. “Ed infatti – continua il documento -, nel caso in cui mediamente ogni giorno 250 lavoratori del Papardo non trovassero posto e fossero sistematicamente costretti a pagare 8 euro pro-die per il parcheggio la somma complessiva giornaliera che incamererebbero per effetto di detto artificiosa, quanto deleteria astuzia ai danni dei lavoratori sarebbe pari ad € 2.000 (250 x 8 Euro). Moltiplicando, in termini assolutamente prudenziali, detto importo giornaliero per una media di 300 giornate nel corso di un anno, si ha che per ogni annualità l’importo del danno arrecato complessivamente ai lavoratori sarà di circa seicentomila che rapportato a tre anni di durata massima del contratto diventano, per l’appunto 1.800.000,00 Euro (un milione ed ottocentomila euro) che l’Azienda dovrà sborsare al termine della causa per risarcire i lavoratori dei danni da questi ingiustamente subiti. Ai lavoratori cui la presente è parimenti diretta chiediamo di darci convinto e forte sostegno alla eclatante iniziativa di protesta che, in mancanza di un tempestivo e deciso cambio di rotta da parte della dirigenza del Papardo, verrà immediatamente posta in essere per contrastare l’intollerabile ingiustizia di questa assurda situazione”.