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Bagno di folla al Rouge et Noir di Palermo, dove Paolo Bonolis ha presentato “Perché parlavo da solo”, il suo nuovo romanzo: qui per la prima volta l’autore romano abbandona il piccolo schermo, e quindi le vesti del popolare conduttore, per mostrare quelle più intime.
“Questo libro è stata un’esperienza molto particolare; – ha commentato Bonolis – Parlare è una cosa, scrivere, trovare le parole giuste per descrivere emozioni e situazioni è un’altra”.
“Perché parlavo da solo” è un tesoro inedito, da sfogliare e leggere senza pretese, in cui l’autore capitolo dopo capitolo prova a spiegare chi è. Edito da Rizzoli e in libreria dal 1°ottobre, si tratta di un diario fatto di ironia, ricordi di episodi e personaggi, pensieri rielaborati ad alta voce e messi nero su bianco; un insieme di ragionamenti sulla televisione, sull’uomo che “è l’animale con la spocchia sviluppatasi in millenni di presunzione”, sulla vita nelle sue molteplici sfumature, un incontro sincero dell’autore con se stesso, e animato da un inconfondibile e affilato cinismo, che Bonolis definisce come il colesterolo: “c’è quello buono e quello cattivo. Quello cattivo ti porta all’indifferenza, quello buono alla leggerezza”.
Ed ancora: “La vita è uno stato mentale. Il valore delle cose è dato dalla fatica che metti per ottenerle. In questo libro c’è tutta la volontà di leggerezza, la stessa con cui ho sempre cercato di fare le cose. E vorrei che lo stesso facessero i miei figli, seguendo i loro i sogni, e diffidando delle illusioni.”
Sulla scia di questa leggerezza, tante le persone presenti al firma copie che in questi giorni ha fatto tappa presso le principali città italiane; tra fragorose risate, aneddoti e spunti di riflessione fuori dalle maglie dell’ovvietà, a discutere di “Perché parlavo da solo” con Paolo Bonolis, il giornalista e critico televisivo Antonio Dipollina.