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Rapporto Eurispes: “Sud depredato di 840 miliardi”

martedì 4 Febbraio 2020
Image by © Royalty-Free/Corbis

“Nel nostro Paese si continua a sostenere che il Sud sia una “palla al piede” del Nord e dell’economia nazionale ma il 32° rapporto di Eurispes sulla spesa pubblica in Italia svela una realtà dei fatti sconcertante che smentisce il luogo comune di una quantità immane di risorse pubbliche spese e sprecate nel Mezzogiorno. Dal 2000 in poi sono stati sottratti alle 8 regioni meridionali 840 miliardi di euro netti”.

Lo ha dichiarato la senatrice Urania Papatheu, esponente siciliana di Forza Italia a Palazzo Madama. La parlamentare azzurra denuncia gli squilibri economici di cui è stato vittima il Mezzogiorno nell’ultimo ventennio ed in particolare attacca i governi di centrosinistra sino all’attuale esecutivo Pd-M5S.

“A conti fatti – afferma Papatheu – a fronte di 45 miliardi di trasferimenti che ogni anno si sono spostati da Nord a Sud, ve ne sono stati almeno 70,5 finiti al Nord a percorso inverso. Il Sud affondato dalle politiche oppressive dei governi Pd e umiliato dal M5S con l’assistenzialismo dei flussi di reddito passivi come il RdC è l’epicentro che dà forza lavoro e mercato di sbocco per le merci alle industrie del Paese”.

“Il Mezzogiorno necessita di un piano di investimenti per contrastare la povertà e rilanciare l’economia attraverso il lavoro, così come aveva evidenziato il presidente Silvio Berlusconi quando lanciò l’ipotesi di un piano “Marshall” per il Meridione. I problemi non possono essere risolti con il sussidio da divano che i grillini stanno portando avanti con un pesante aggravio per le casse dello Stato: se questo governo si ostinerà a flagellare i consumi al Sud, non farà altro che causare una conseguente riduzione del Pil al Nord. I territori sono legati a doppio filo e l’economia settentrionale, che vanta di poter essere autonoma e lamenta di essere frenata, in realtà arretra ad ogni calo del potere d’acquisto delle regioni più depresse. E’ la prova che non è più tempo di politiche conflittuali e sperequazioni sociali a vantaggio degli uni e a discapito degli altri”.

“Le due Italie – conclude Papatheu – vanno coinvolte in un percorso comune, equo e reciproco, smettendola di aumentare il carico fiscale e tutelando le fasce più deboli. Chi vuole noi “terroni” in ginocchio forse non ha compreso che sta condannando anche il Nord alla recessione, alla chiusura delle aziende e all’espansione della disoccupazione”.

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