Con il decreto direttoriale n. 2792 del 15 ottobre 2025, il Dipartimento delle attività produttive della Regione Siciliana ha approvato l’avviso pubblico “Sicilia efficiente: meno consumi, più futuro”, relativo all’Azione 2.1.2 “Riqualificazione energetica nelle imprese” del PR FESR Sicilia 2021-2027.
L’iniziativa, che rientra nella priorità “Una Sicilia più verde”, mette a disposizione 89 milioni di euro per sostenere la transizione energetica delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) dell’Isola, in forma singola o associata. L’obiettivo è ridurre i consumi e le emissioni di almeno il 30% rispetto ai livelli attuali, favorendo al contempo l’uso di energie rinnovabili e l’autoconsumo.
Saranno finanziati programmi di investimento per l’efficientamento energetico delle unità produttive già esistenti in Sicilia, ovvero interventi su edifici, impianti, macchinari e attrezzature, ma anche la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, come fotovoltaico, solare, eolico o biomassa , destinati esclusivamente all’autoconsumo.
Ogni progetto dovrà essere accompagnato da una diagnosi energetica e potrà includere anche sistemi di monitoraggio dei consumi e delle emissioni.
Le agevolazioni saranno concesse a fondo perduto, con la possibilità di un anticipo fino al 40% del contributo. Il saldo sarà erogato al completamento e alla rendicontazione delle spese.
Le domande potranno essere presentate dal 16 dicembre 2025 dalle ore 12:00 al 21 gennaio 2026 alle ore 12:00, esclusivamente attraverso la piattaforma informatica che sarà indicata dall’assessorato. L’accesso dovrà avvenire tramite SPID di livello 2, CNS o CIE intestata al legale rappresentante, con firma digitale e PEC.
Le istanze saranno valutate a sportello, in ordine cronologico, fino a esaurimento delle risorse.

“Sostenere la transizione energetica delle imprese siciliane non è solo una scelta ambientale, ma un investimento strategico per la competitività del nostro tessuto produttivo”.

Sulla stessa linea l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, che sottolinea come “con “Sicilia efficiente” vogliamo accompagnare le nostre imprese verso un futuro più sostenibile e competitivo. È una misura concreta per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, ma anche per alleggerire i costi energetici che pesano sulla gestione quotidiana. Una Sicilia che consuma meno energia – conclude Tamajo – è una Sicilia che produce meglio e che guarda con fiducia al domani”.
Con “Sicilia efficiente”, la Regione punta dunque a trasformare la sfida energetica in opportunità industriale: un percorso che intreccia sostenibilità, innovazione e crescita, verso una Sicilia che consuma meno e produce meglio.
Arriva la proroga di Ricerca collaborativa – ‘Ripresa Sicilia Plus’
La Regione Siciliana ha aperto quindi una stagione di bandi che punta a ridisegnare il futuro produttivo dell’Isola. Con i sei avvisi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021–2027 che sono stati lanciati a inizio mese, vengono infatti messe in campo risorse per oltre 278 milioni di euro a sostegno di ricerca, innovazione, digitalizzazione, capitale umano ed efficienza energetica.
Un piano che si muove lungo l’asse della specializzazione intelligente (S3), con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la sostenibilità del tessuto imprenditoriale siciliano.
Arriva la proroga per uno degli avvisi che finanzia i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con un’attenzione particolare al trasferimento tecnologico.
Si tratta dell’ Avviso pubblico “Ripresa Sicilia Plus” che ha l’obiettivo è creare reti pubblico-private capaci di trasformare la ricerca in innovazione concreta, rafforzando il legame tra mondo accademico e impresa.
Con DDG n. 2895 del 23/10/2025 è stato prorogato alle ore 12:00 del 28/11/2025 il termine ultimo per la presentazione sulla piattaforma informatica delle istanze di finanziamento, approvato con DDG n. 2023 del 23/07/2025 a valere sull’Azione 1.1.1 A “Promozione della ricerca collaborativa e del trasferimento tecnologico” del PR FESR Sicilia 2021/2027.
I settori coinvolti spaziano dall’agroalimentare all’energia, passando per le scienze della vita, le smart cities, l’economia del mare, il turismo e i beni culturali.
I beneficiari sono imprese, organismi di ricerca e poli di innovazione che potranno accedere a contributi tra 1 e 5 milioni di euro, per un totale di oltre 126 milioni circa.





