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Rubino: “Nessuna tensione nel Pd, le critiche servono a migliorare”

venerdì 24 Marzo 2017
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Antonio Rubino
Proseguono il botta e risposta fra i Democratici in merito al ruolo del partito e alle scelte del governo regionale. Dibattito che con l’approssimarsi delle primarie e del congresso si fa sempre più acceso. Abbiamo intervistato il responsabile regionale per l’organizzazione del Pd Antonio Rubino, componente per la Sicilia insieme alla deputata Teresa Piccione della commissione per il congresso.

Quali sono state le conseguenze dell’effetto scissione tra i Democratici siciliani e la nascita di Mdp?

“In Sicilia la maggioranza del gruppo dirigente ha deciso di restare nel partito. Si è aperta una porta, adesso spetta al Pd fare in modo che tutti si considerino a casa. Il Pd in Sicilia è migliore rispetto a come viene rappresentato: ci sono consiglieri comunali, militanti e segretari di circolo che lavorano e spesso questo lavoro e le loro battaglie passano in secondo piano rispetto alla rappresentazione che spesso viene data del partito. Se domani scoppiasse un caso sulle tessere sembra quasi che il Pd sia caratterizzato solo da questi episodi invece non è così. Penso alle battaglie portate avanti nei territori: a Bagheria dove il partito è costantemente impegnato contro l’ amministrazione 5 Stelle; ad Augusta o a Gela dove il segretario di circolo è un trentenne. Il partito è formato da una classe dirigente di trentenni e quarantenni che sta  ridisegnando la mission del Pd”.

A proposito di ‘casi di tessere’ gonfiate in Sicilia, novità?

“Al momento tutte le commissioni provinciali sono al lavoro per il congresso del 30 aprile: hanno il compito di certificare l’anagrafe degli scritti. Il tesseramento nel 2016 si è chiuso con 44.000 iscritti immagino che salvo pochi casi venga confermato questo dato. Mi auguro che se dovessero emergere delle situazioni poco chiare si tratti di casi sporadici”. 
Amministrative a Palermo, dopo mesi di dibattito, il Pd ha sciolto le riserve e insieme a Ap di Angelino Alfano e Centristi di D’Alia sosterrà l’uscente Leoluca Orlando che in corsa per la quinta volta tenterà la riconferma alla carica di sindaco a Palermo.
“Questi due mesi, e mi riferisco all’inizio di questo percorso, da quando lo scorso 5 gennaio si è tenuta la direzione provinciale del Pd sulle amministrative a Palermo e alle fasi successive, hanno contribuito a rilanciare l’azione del partito in città e ad essere il collante dello stare insieme. Sabato ci sarà la direzione provinciale del Pd per ratificare il percorso che abbiamo costruito. Per noi era fondamentale un’interlocuzione con Leoluca Orlando in quanto soggetto politico. Il clima è cambiato. Dopo la direzione provinciale presenteremo il simbolo”.
Ieri il deputato regionale del Pd Pino Apprendi ha attaccato il governo Crocetta e il Pd, rei di non aver una strategia comune che si traduca in pratica politica e azione di governo. Si acuisce dunque lo scontro fra il partito e il governatore, che passa anche per le nomine dei vertici di enti e istituti regionali?

“Il Pd ha seguito sempre lo stesso metodo anche quando alla Foss è stato nominato proprio Apprendi. Non mi pare che allora si riunì la direzione. Su alcuni argomenti il Pd ha fatto un lavoro congiunto con il governo Crocetta, in quanto il Pd è un partito della maggioranza. Questo è un governo politico con funzioni che vanno oltre all’avere qualche assessore in giunta”.Apprendi ha anche lanciato una stoccata al segretario siciliano del Pd Fausto Raciti.

“Quando i compagni che hanno superato i sessant’anni danno un giudizio sulla nuova classe dirigente penso che questo debba rappresentare uno stimolo a fare meglio e di più”.

In Sicilia in autunno si vota per elezioni regionali e saranno organizzate anche le primarie per la scelta del candidato alla carica di governatore.

“Sì e il segretario regionale Fausto Raciti è stato chiaro. Le primarie sono strumento di democrazia diretta sono nel DNA del Pd, dopo il congresso, lavoreremo in questa direzione. L’auspicio è che il congresso continui a creare una nuova stagione nel Pd e che questa occasione non venga sprecata, perché è un’opportunità: per noi le primarie sono una festa di democrazia”.

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