Tra le liste che entrano in Consiglio Comunale, tanti i nomi “eccellenti”, esclusi da questa nuova tornata elettorale.
Partiamo dalle fila orlandiane: non vengono eletti i consiglieri uscenti del Movimento 139, Pier Paolo La Commare (497 voti), Alberto Mangano (834 voti) e Pippo Russo (736 voti). Fuori anche Luisa La Colla (913 voti) nella lista Democratici e Popolari. Nella lista Palermo 2022 restano fuori Rita Vinci (432 voti) Juan Diego Catalano (687 voti) e Ninni Terminelli (861 voti). Da Sinistra Comune resta fuori Federica Aluzzo (455 voti) e Filippo Occhipinti (464 voti).
Tra “i figli d’arte” non eletti, tutti nel Mov139: Severino Moschetti figlio dell’ex consigliere Nunzio; il figlio di Pino Apprendi, Giovanni; e la figlia dell’ex deputato Alberto Campagna, Fiorella.
Tra le fila del centro destra, non ce la fa il consigliere uscente Andrea Mineo, figlio dell’ex deputato Franco. Out anche Maurizio Castagnetta, noto per i suoi video sui social network contro Orlando e pro-Ferrandelli. Tra i forzisti, fuori l’ex amministratore della Gesip, Giacomo Terranova (254 voti); a 690 voti si ferma anche l’ex dirigente dell’Ars Antonio Purpura, e il volto noto alla Noce Giovanni Melia (841 voti).
Le liste che non entrano in Consiglio
Alleanza per Palermo di Leoluca Orlando si ferma al 4,22%. Qui il più votato è l’ex presidente della II Circoscrizione, Antonio Tomaselli, che tentava il “salto” al Comune. Una sfida che non è riuscito a vincere, non tanto per i voti (è il più votato della lista con 1.375 preferenze) ma per lo sbarramento del 5% che lo ha tagliato fuori.
Fuori anche i “pupilli” dell’ex governatore Totò Cuffaro, Nino Sirchia e Vito Raso: la lista Cantiere popolare si ferma al 4,26%. Sempre nello schieramento di Saverio Romano, il candidato dell’Udc che raccoglie più preferenze è Tiziana Lo Cacciato, tra quelle che hanno speso di più in questa campagna elettorale. Anche lei rimane fuori con appena 232 voti.
Il centro destra, lista di Ismaele La Vardera, è out con appena 2,79%. Francesco Vozza (Noi con Salvini) ottiene 501 voti, il più votato della lista di Salvini, Giorgio Calì 333 voti (Noi con Salvini) e Raoul Russo (Fdi) già assessore giunta Cammarata, solo 351 voti. Male anche gli attori prestati alla politica: Francesco Benigno e Totò Borgese, che si fermano a un centinaio di voti. Troppo pochi.
Appena 1.017 voti per Nadia Spallita, vicepresidente vicario uscente del Consiglio comunale, candidata a sindaco che però non supera lo sbarramento con la lista dei Verdi. Mentre per Siciliani Liberi, il movimento del candidato sindaco Ciro Lomonte, il più votato è proprio Lomonte, capolista.