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L'omelia di Giurdanella

Salemi (TP), l’ultimo saluto a Marisa Leo. Vescovo di Mazara: “Lei ha amato la vita. Breve ma piena di bene”

mercoledì 13 Settembre 2023

E’ arrivato alle 15:30 nella chiesa madre a Salemi, il feretro di Marisa Leo, la donna assassinata a colpi di carabina dall’ex compagno, che poi si è suicidato. Il corteo è stato scortato dai vigili urbani. La chiesa già dal primo pomeriggio era piena di persone. Prima dell’inizio della celebrazione presieduta dal vescovo monsignor Angelo Giurdanella, nelle prime file si sono seduti i familiari della donna e i vertici delle cantine ‘Colomba bianca’ per cui lavorara la donna, col suo presidente Dino Taschetta e il direttore Giuseppe Gambino. In chiesa c’è anche l’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano e una rappresentanza delle ‘Donne del vino’.

 

“Io non ho parole mie che siano all’altezza di tanto dolore. Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare, resa ancora più cruda e più triste se guardiamo negli occhi della piccola bimba privata dai legami fondamentali della vita”. È questo uno dei passaggi dell’omelia del vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, ai funerali di Marisa Leo, nella chiesa madre a Salemi.

Il vescovo ha fatto riferimento alla frase ‘chi ama è passato dalla morte alla vita’: “Questa è la sola parola che rischiara questo momento di buio e ci aiuta a rispondere alla domanda che ribolle da sempre, soprattutto in questo momento, nel cuore umano: che senso ha vivere se sembra che sia solo per morire? Se oggi siamo tutti qui e in tanti è perché crediamo che il tempo dell’amore è più lungo del tempo della vita”, ha detto Giurdanella.

“Per Marisa, come per tutti noi, a volere la morte non è stato Dio. Dio vuole che la fine della sua vita fosse l’inizio di una vita senza più fine – ha proseguito -. Lei ha amato la vita, senza trattenerla ma condividendola sempre con creatività e coraggio, facendo squadra, mai da sola. Per Marisa, a finire, è stato solo il primo tempo. Un tempo breve, certo, troppo breve. Ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai. Continua a vegliare sulla sua piccola, sui genitori e amici perché lei non è assente ma vive: è solo invisibile”.

 

E ancora: “Marisa con la sua carica, di bene, di intelligenza, di amore ci insegna ad avere più paura di una vita sprecata e sbagliata che di una vita bella e buona anche se accorciata tristemente da una morte ingiusta. Ci ricorda che dobbiamo avere più paura di una vita incolore, inodore e insapore che di una vita breve ma piena di bene, aperta alla luce e alla gioia sempre condivisa”.

“In questo momento così doloroso ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini, istituzioni, amici, colleghi di lavoro di Marisa e tante altre persone che, seppur non l’hanno conosciuta, hanno manifestato vicinanza. Tutto ciò è quello che ci sta dando la forza di andare avanti”. Lo ha detto Mauro Leo, fratello della donna assassinata dal suo ex, al termine dei funerali. “E’ la stessa forza che aveva Marisa a dare una vita serena a sua figlia”, ha aggiunto l’uomo.

“Rispettare significa stare attento a chi si ha accanto – ha aggiunto – quando parliamo di vittime di femminicidio significa uccidere due volte quella donna, come Marisa. La luce di mia sorella è nel sorriso della sua piccola che ora sta con noi. Non possiamo lasciare sole le donne, dobbiamo aiutarle a sostenerle nelle loro battaglie. Le donne non sono merce di scambio”.

 

Domenico Venuti

“Oggi c’è tanto male in quello che stiamo vivendo. In questa chiesa c’è l’intera città che si mostra vicina ai genitori di Marisa, a Mauro e Veronica”. Lo ha detto il sindaco di Salemi Domenico Venuti in chiesa ai funerali di Marisa Leo.

“Oltre le parole dobbiamo tradurre in azioni concrete quello che Marisa ci ha lasciato. Non è più tollerabile che azioni di violenza vengono quasi considerate come azioni amorevoli. Da qui l’impegno delle comunità. Io mi vergogno di essere un maschio, troppe donne uccise. Non è questa la società che vogliamo, che in maniera sonnolenta stiamo accettando”, ha concluso il sindaco Venuti.

 

 

 

Nuccia Albano

“Sono qui, intanto, come madre e sono venuta per dare l’ultimo saluto a Marisa, donna che io non ho conosciuto. Non ci sono parole per lenire questo danno irreparabile. Voglio stare a fianco alla sua mamma e un pensiero alla bambina, figlia di Marisa”. Lo ha detto l’assessore regionale alla famiglia Nuccia Albano nella chiesa madre a Salemi.

 

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