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Il nuovo Pronto Soccorso del Policlinico di Catania ha retto all’urto ricreato nello stress test che ha simulato una maxi emergenza sanitaria provocata da due distinti eventi calamitosi, uno sull’Etna e l’altro nella zona Nord di Catania.
È la considerazione analizzata dagli esperti al termine della esercitazione avviata stamane alle 10,30 e andata avanti fino al pomeriggio. In pratica, secondo quanto immaginato nella simulazione, la nuova struttura di via Santa Sofia accoglieva già circa 25 pazienti ed è stato sovraccaricata dall’arrivo di altri 75 persone, molte delle quali classificate in codice rosso e giallo, provenienti dai due scenari riprodotti.
Gli accessi sono avvenuti con le ambulanze del SEUS 118, delle Misericordie, della Polizia e della CRI, con gli elicotteri della Guardia di Finanza e del 118, ma sono state numerose le persone giunte con mezzi propri. In ogni area del pronto soccorso è stata fedelmente riprodotta una condizione di criticità, scaturita dal massiccio afflusso di pazienti. Fra le condizioni simulate, anche la preoccupazione dei familiari che sono stati presi in carico dalle nuove figure professionali hostess e steward, presenti nel nuovo PS.
La simulazione si è conclusa, nel pomeriggio, con un vertice in cui sono stati analizzati i risultati ottenuti. Al debriefing, curato dal Crimedim, Centro di Ricerca in medicina d’emergenza e dei disastri, dell’università del Piemonte Orientale, erano presenti il Presidente della Regione, Nello Musumeci, il Sottosegretario agli Interni, Stefano Candiani, e l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
A seguire attentamente i lavori, anche, il Prefetto, Claudio Sammartino, il Questore Alberto Francini, il Comandante dei Carabinieri, Colonnello Raffaele Covetti e il Comandante della Guardia di Finanza, Antonio Nicola Quintavalle Cecere.
“Quella messa in campo oggi è stata una importantissima attività che ha permesso di testare l’efficacia del pronto soccorso del Policlinico, ormai prossimo all’apertura, consegnandoci anche una grande conferma: la capacità di fare squadra”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza che sin dal mattino ha seguito ogni fase dell’esercitazione.
“Questa equipe – continua Razza – ha lavorato con la massima professionalità e competenza e voglio ringraziare tutti: i medici, gli infermieri, gli OSS, il personale del 118, gli steward, i militari della Guardia di Finanza, gli agenti della Polizia e la Protezione civile. Infine un ringraziamento sentito, dopo questi tragici giorni di lutto per la Sicilia, al mondo del volontariato e agli uomini del Soccorso Alpino”.
L’iniziativa, promossa dall’azienda Policlinico Vittorio Emanuele di Catania con il supporto tecnico della Scuola di specializzazione di Anestesia e Rianimazione dell’università di Catania, diretta dalla Prof.ssa Marinella Astuto, ha riproposto in modo realistico l’intervento di soccorritori, medici, infermieri, operatori socio-sanitari e altro personale in seguito ad una calamità naturale ‘avvenuta’ sull’Etna e nella zona nord di Catania. Le operazioni sono state coordinate dal Prof. Paolo Murabito, in forza all’UO di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Vittorio Emanuele.
Particolarmente soddisfatto il Direttore Generale, Giampiero Bonaccorsi, che ha seguito le operazioni direttamente dall’interno decidendo di essere una delle vittime della catastrofe. Soccorso all’interno di una grotta, sita a Ragalna, è stato trasportato in elisoccorso presso la struttura sanitaria in codice rosso.
“Questa simulazione ha rappresentato un momento importantissimo per noi che ci accingiamo a fornire alla città un innovativo pronto soccorso – dice Bonaccorsi –. Ho deciso di valutare personalmente il momento di criticità per capire se c’era qualcosa da perfezionare e per osservare la prospettiva di una vittima in attesa di aiuto”.
Presente a monitorare l’intera giornata il Direttore Sanitario, Antonio Lazzara, che, compiaciuto, a conclusione della simulazione ha affermato: “La struttura è quasi pronta ad aprire le porte alla città, le criticità riscontate oggi saranno oggetto di attività di perfezionamento nel corso della prossima settimana, per far sì che il 18 sia tutto funzionante”.
A supervisionare, nell’aspetto pratico le attività, il Direttore del Pronto Soccorso, Giuseppe Carpinteri che ha coordinato le procedure interne di accoglienza dei feriti e seguito le operazioni di smistamento nelle varie aree dopo la fase di triage.
La manifestazione ha visto anche la partecipazione del Magnifico Rettore, Francesco Basile che, anche in qualità di dirigente del collegio dei sanitari, ha sottolineato l’importanza di questo momento per tutto il personale sanitario. Dal punto di vista universitario, sottolinea inoltre, la piena soddisfazione nell’essere riusciti a far partire, nell’azienda sanitaria di riferimento, questa struttura.
Alla simulazione, patrocinata dall’Assessorato regionale alla Salute e dall’università di Catania, oltre ai sanitari e gli elicotteri del 118, hanno preso parte gli uomini della polizia e gli elicotteri della Guardia di finanza, i volontari del Corpo nazionale Soccorso Alpino con il supporto del Dipartimento di Protezione civile.
I tecnici del soccorso Speleologico hanno provveduto a prestare il primo soccorso medicalizzato e a portare fuori, con barella speleologica, i feriti (3 codici rossi e 3 gialli).
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