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Schuler: “Vaccinarsi per rendere più sicuri hotel e destinazione”

martedì 27 Luglio 2021

La proposta di obbligo di vaccinazione per i lavoratori del settore alberghiero, lanciata dal presidente nazionale di Federalberghi, Bernabo’ Bocca, accende il dibattito e sulla vicenda interviene il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler.

“Le dichiarazioni del presidente di Federalberghi, Bocca, sull’obbligo di vaccinazione per i lavoratori del settore alberghiero – afferma Schuler – toccano certamente in modo importante un tema delicato, nel quale in Italia rimane una forte contrapposizione tra il fronte del sì e quello del no al vaccino. Dal punto di vista del marketing è un fatto senza dubbio positivo il poter comunicare un messaggio di sicurezza alla potenziale clientela delle nostre strutture alberghiere, da sempre considerate per eccellenza luogo sicuro e dove si fa una rigorosa sanificazione quotidiana secondo stringenti criteri del protocollo di Federalberghi, “Accoglienza sicura”.

“Siamo di fronte ad una diatriba che deve arrivare, per forza di cose, ad un punto di svolta. Sono stato uno di quelli che tra i primi, nei mesi scorsi, si sono battuti con determinazione per la previsione e realizzazione dell’Hub vaccinale al Lumbi a Taormina”.

“Per quanto mi riguarda, come imprenditore – continua il presidente di AAT -, ho inteso portare avanti un confronto diretto, sereno e costruttivo con tutti i dipendenti della mia azienda sul tema della vaccinazione. Ai nostri dipendenti abbiamo detto che se anche una sola persona rifiutasse il vaccino, pur avendone al momento piena facoltà di farlo perchè non vi è obbligo in Italia, potrebbe mettere a rischio – in caso di contagio – non solo la propria salute ma anche quella di tutti gli altri, e mi riferisco al personale e ai clienti. Se poi dovesse arrivare una chiusura forzata di un hotel è un danno per tutti e sotto ogni punto di vista: economico e di immagine, per l’azienda, per i lavoratori stessi e per l’intera destinazione turistica”.

“Nel frattempo, tutti i nostri collaboratori, anche i più giovani, hanno già fatto la seconda dose, incluso il giardiniere. Unica eccezione: una sola persona per controindicazioni mediche e che si sottopone regolarmente al test”.

Certo, mi reputo fortunato, ma è anche vero che è già dalla primavera che mia moglie ed io abbiamo continuato a consigliare ai nostri collaboratori di vaccinarsi. Molto prima della riapertura dell’hotel di fine giugno poi abbiamo organizzato corsi Covid in house per tutto lo staff, che quindi oggi non solo è completamente vaccinato, ma anche ben istruito e preparato a rispettare ed applicare giornalmente tutte le procedure covid con le quali abbiamo implementato la nostra adesione al rigoroso protocollo “Accoglienza Sicura” di Federalberghi, decisamente molto più rigido di altri protocolli Covid di Paesi che sono nostri competitor“.

“La sicurezza serve non soltanto ad una singola azienda o alle varie strutture ricettive ma anche e soprattutto all’intera destinazione turistica. Sappiamo tutti che Taormina desta sempre grande attenzione, nel bene e nel male e può bastare poco per metterla poi al centro dei riflettori con eventuali conseguenze negative per la locale industria del turismo”.

“Vaccinarsi può consentire a tutti di tornare a lavorare con tranquillità e non rischiare di tornare di nuovo alle chiusure e alle restrizioni forzate che dal marzo 2020 hanno paralizzato il turismo, l’economia e la vita di tutti”.

“Il mio appello ai titubanti è quello di considerare tutti gli aspetti, non solo quello personale, ma anche la sicurezza dei propri familiari, amici, colleghi di lavoro ed infine anche quello della impresa stessa nella quale lavorano e che, per garantire la sicurezza degli ospiti e dell’intero staff, hanno investito molto, nonostante, anzi proprio per via della grave crisi che stiamo attraversando e che ci dovrebbe unire nello sforzo di riprenderci insieme, anzichè dividerci. Chiunque oggi abbia voglia vaccinarsi ha le porte “open day” aperte per farlo“.

“In questi giorni si parla tanto di libertà. Vaccinarsi – aggiunge Schuler – serve proprio a riconquistare quella nostra libertà che la pandemia non solo ci ha portato via, ma che il virus con le sue varianti minaccia di aver intenzione di continuare a voler portarci via anche in futuro“.

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