Venti di guerra in Confcommercio Messina. Nel mirino il presidente uscente, Carmelo Picciotto, che è alla guida dell’associazione da dieci anni, dal 2013 e il cui secondo mandato è scaduto da oltre due mesi, il 23 luglio. Picciotto, nonostante lo statuto preveda la convocazione delle elezioni entro 60 giorni dalla scadenza del mandato, ancora non lo ha fatto, scatenando le reazioni di Paolo Tomasello, al momento l’unico candidato alla carica. Tomasello, che in passato è stato anche vice presidente di Picciotto, non ci sta, chiede elezioni subito e si è rivolto al collegio dei sindaci.
Tomasello nel candidarsi ha seguito alla lettera quanto previsto dallo statuto, ufficializzando la sua discesa in campo il 19 luglio (QUI), ma da allora, sul fronte opposto non si è mossa foglia, neanche quando, a settembre, è stato ricordato che il tempo per indire le nuove elezioni stava per scadere.
“Dal 23 luglio, data che segna la fine del mandato di Picciotto si sarebbero potuti e dovuti intraprendere tutti i passaggi ufficiali per rispettare le regole che normano Confcommercio – dichiara Paolo Tomasello – Invece l’ex presidente ha deciso la via dell’attesa. Un’attesa che non fa bene a Confcommercio Messina, ma che riflette l’iter vissuto in questi anni. Da vice presidente ho provato in ogni modo di destare l’ex presidente dal sonno perpetuo in cui si cullava e con lui l’associazione. In tale condizione è impossibile sia programmare che lavorare per il rilancio della nostra associazione”.
Tomasello contesta i tentativi di prendere tempo da parte dell’ex presidente Picciotto che nei giorni scorsi ha dichiarato di voler attendere il 19 ottobre quando ci sarà la riunione dell’assemblea per approvare il bilancio e solo successivamente adoperarsi per la convocazione delle elezioni tenendo anche in considerazione il difficile momento per le aziende. “Non è un mio obiettivo rimandare le elezioni” ha detto Picciotto il 21 settembre scorso- ma in questo periodo dobbiamo aiutare le aziende ad attuare percorsi virtuosi per la resilienza”.
Tomasello chiede l’applicazione delle regole e ribadisce che la sua non una presa di posizione personale: “ Non sono io che chiedo nuove elezioni, ma i soci e lo statuto di Confcommercio. Sulla presidenza di Carmelo Picciotto è arrivato il triplice fischio, la sua partita è finita. Tantissimi soci della Confcommercio – ma anche gente comune – mi hanno chiesto quale sia il motivo per cui le elezioni non siano state convocate. La mia risposta è stata: non lo so. Perché un reale motivo non esiste, non era assolutamente previsto o prevedibile uno sviluppo del genere. Questa, adesso, diventa una partita di difesa delle regole e della legalità. Inoltre, tengo a sottolineare che questa partita la giocheremo in tutte le sedi opportune. Nessuna esclusa”.
La palla passa, quindi, al collegio dei sindaci, al quale si è rivolto Tomasello chiedendo l’indizione delle elezioni. “A spingermi e motivarmi sono i principi base della nostra associazione. Chiedo nuove elezioni – immediate – nel solo rispetto delle regole, dello statuto e della legalità. Sono convinto che in questo modo potremo condurre una sfida leale e corretta: vincerà chi sarà stato più bravo a lavorare sul territorio. Infine, resto convinto che la democrazia non possa essere presa in ostaggio da nessuno”.