Ignazio Giudice, segretario provinciale della Fillea Cgil nissena, da sempre in prima linea sulle vicende che coinvolgono la provincia di Caltanissetta e in particolare la città di Gela, ha inviato un comunicato alla stampa, per ribadire l’intervento dello Stato con misure urgenti per il clima di delinquenza diffusa che si respira nel comune nisseno e che tende ad aumentare, così come racconta la cronaca degli ultimi anni:
“Da 7 mesi, forse più, propongo di chiedere con urgenza misure urgenti dedite alla sicurezza ed al controllo della città di Gela – ha dichiarato – nella quale si respira un clima che non ha precedenti nella sua evoluzione. I giornalisti, meglio di me, ci informano ogni giorno di episodi criminali, dall’auto incendiata, all’attività commerciale scassinata ed ancora rapine, sparatorie nelle campagne e, ultimo in ordine di tempo, la selvaggia aggressione ad un giovane artista pronto a esibirsi. I cittadini, dalle persone anziane ai giovani – continua il segretario – sono incazzati, preoccupati, sfiduciati. Lo STATO, ad iniziare dall’ente locale, non può battere il solito comunicato a seguito di incendi che colpiscono volti noti, anch’essi ovviamente atti da condannare ma insieme al resto“.
Un duro comunicato che fa il palio con quello che il segretario della cgil aveva inoltrato agli organi di stampa nel marzo scorso, in cui Giudice chiedeva addirittura l’intervento dell’esercito in seguito ad una rissa che aveva portato alla chiusura di un locale:
“Misure urgenti e speciali le ho chieste dopo la vicenda BITE e continuo a chiederle perché non mi rassegno al fatto che Gela e la Sicilia non possano cambiare, – continua – trovo inutile e da stupidi continuare a sentire che la maggioranza dei cittadini siamo onesti, perché gli onesti, che indubbiamente siamo la maggioranza, siamo sempre più soli ed il ceto politico non può limitarsi a chiedere i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica. La sicurezza è la VITA di una comunità e tutte le forze coerentemente sane devono avere il coraggio di dare esempi e battere i pugni. Io sono con lo STATO e non solo nei convegni – conclude Giudice. – Quella del giovane artista picchiato è notizia che ci lascia sconvolti, un grande danno alla città, a quella maggioranza di cittadini onesti, spesso strumento di passerella“.