Bar Sicilia arriva ad Agrigento, la Capitale Italiana della Cultura 2025. Ai piedi del maestoso Tempio della Concordia, Maurizio Scaglione e Marianna Grillo hanno intervistato il sindaco della città, Francesco Miccichè. Nella puntata di oggi anche tanti ospiti intervistati da Maria Calabrese.
Agrigento ha avuto la meglio su altre nove candidate. Tra le motivazioni della giuria, il fatto che il dossier presentato “mette al centro la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia, e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità”.
FRANCESCO MICCICHE’, SINDACO DI AGRIGENTO
“E’ stata un’emozione grandissima. Non ha vinto Agrigento, non ha vinto la Sicilia, ma ha vinto l’Italia intera”, dice il primo cittadino, ricordando il momento della proclamazione avvenuta a Roma, nella Sala Spadolini al Ministero della Cultura lo scorso 31 marzo.
“Lo scopo – continua Miccichè – è riuscire a trasformare la cultura in economia e turismo. Ci sarà una sorta di cabina di regia e stiamo già individuando soggetti competenti, ciascuno nel proprio campo. Per diventare una città europea, Agrigento deve essere una città più vivibile, deve offrire servizi migliori. Siamo di fronte a un’opportunità unica per una svolta. Tra i punti di forza presenti nel nostro dossier c’è sicuramente il fatto di aver incluso non soltanto la città, ma anche Lampedusa e la provincia. Abbiamo vinto mettendo insieme bellezze diverse.
Nel ribadire l’importanza della provincia, ricordo l’istituzione della ‘Costa del Mito’, 150km di costa da Selinunte a Gela. Alle spalle, 42 siti archeologici, centri storici, borghi e i Monti Sicani. Vogliamo che la Costa del Mito diventi un po’ come la Costa Smeralda per il turismo. Dobbiamo dimostrare che Agrigento non è il Sud in cerca di assistenza: vogliamo camminare con le nostre gambe. Serve l’aiuto di tutti per trasformare i progetti in realtà”.
Una sfida avvincente che passa dalla restituzione alla comunità dei centri storici troppo spesso abbandonati, ma anche da una ritrovata cultura del territorio e dei cittadini. “Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, è un traguardo che resterà nella storia e che difficilmente potrà essere replicato. E ‘un progetto che non ha un colore politico, che ha tutte le carte in regola per avere un’apertura totale a tutta la politica. Ai cittadini rivolgo anche un invito, affinché ci sia più attenzione all’ambiente“.
Altro tema fondamentale, le infrastrutture con tre nodi da sciogliere: la viabilità, la rete ferroviaria e il progetto di un nuovo aeroporto. Tutte tematiche su cui, spiega Miccichè, sarebbero già in corso dialoghi con il governo regionale e con il governo nazionale.
Con Maria Calabrese abbiamo raccolto anche i preziosi contributi di Nenè Mangiacavallo, Presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Roberto Sciarratta, Direttore Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, Costantino Ciulla, Assessore alla Cultura del Comune di Agrigento, Florinda Saieva Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi.
LE DICHIARAZIONI
Nenè Mangiacavallo Presidente del Consorzio universitario di Agrigento: “Un orgoglio diffuso che parte dalla comunità agrigentina, ma si tratta di un successo che tutta Italia si attesta. Il progetto- coordinato dallo stesso Mangiacavallo – punta sugli elementi identificativi del territorio, quali ad esempio l’accoglienza e la coesione sociale. E’ chiaro che, oltre alle meraviglie che caratterizzano la città Agrigento, ci sono molte criticità e paradossi, in termini economici e infrastrutturali, che dobbiamo superare. Quindi, questa vittoria rappresenta un’opportunità che dobbiamo sfruttare per la crescita anche e soprattutto occupazionale”.
Roberto Sciarratta Direttore Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, raggiunto a Villa Aurea. Così chiamata per il colore dorato che assume al tramonto e dove visse il capitano Alexander Hardcastle, mecenate e appassionato di archeologia, a cui si deve un primo importante recupero del sito archeologico. “Noi operatori nel settore dei beni culturali, siamo orgogliosi del nostro immenso patrimonio. Parliamo di 2600 anni di storia da raccontare e il turismo non manca. Il parco gestisce 40 siti archeologici della provincia che vanno da Sambuca di Sicilia a Ravanusa, con alcune eccellenze che riguardano il comune di Sciacca e la Villa romana a Punta Grande. Tutto questo sarà una grande vetrina di un mondo culturale conosciuto, ma non da tutti”.
Costantino Ciulla Assessore alla Cultura del Comune di Agrigento, con delega al turismo, sport e spettacolo. “Siamo di fronte ad una grande sfida per Agrigento. L’ambito titolo certifica le potenzialità della città e di tutto il comprensorio, potendo dimostrare quanto vale e quanto di bello può regalare a cittadini e turisti. La città subisce- da anni – un gap infrastrutturale, la provincia non gode di collegamenti velocissimi con i principali aeroporti siciliani. Ed è un disagio nel momento in cui vogliamo attrarre soggetti importanti. Penso al turismo congressuale: vogliamo far arrivare un medico, uno scienziato per fare convegni, ma poi ci sono 5 ore di tragitto soltanto di macchina. Si tratta di difficoltà oggettive. Sarà l’occasione per accelerare il processo di miglioramento delle infrastrutture, a cominciare dal completamento delle strade e per esempio quella della Palermo-Agrigento”.
Florinda Saieva Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi. “Il Consorzio sarà un attore molto importante per garantire la qualità di tutti i servizi di cui Agrigento ha bisogno, accogliendo la meglio i visitatori. Agrigento ha avuto l’intelligenza di non correre da sola ma insieme agli altri 43 comuni della provincia. Stiamo ascoltando i territori per valorizzare le peculiarità di ognuno di essi. Stiamo mappando le risorse e da quelle dobbiamo ripartire”.
Dalla splendida Valle dei Templi di Agrigento, tutta la redazione augura ai lettori di Bar Sicilia una felice Pasqua. Alla prossima!