Stati Generali della Musica a settembre. Previsto un tavolo tecnico con gli addetti ai lavori del settore.
Dopo settimane di appelli, flash mob in tutta Italia, campagne #senzamusica e #iolavoroconlamusica e le dieci proposte delle associazioni AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI dello scorso aprile, il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo Dario Franceschini ha dato l’Ok!
Il tavolo tecnico servirà per “rafforzare le tutele di lavoratori autonomi e intermittenti ed estendere i fondi emergenziali ai soggetti che producono e promuovono la musica dal vivo”.
Il primo incontro
Si era già tenuta una riunione tecnica il 26 giugno a cui hanno partecipato Manuel Agnelli, Diodato e i delegati del coordinamento La Musica Che Gira, Fondazione Centro Studi Doc e KeepOn Live (Associazione di categoria Live Club e Festival) aderenti al Forum Arte e Spettacolo.
Il MiBACT
“L’impegno a risolvere la situazione dei lavoratori intermittenti dello spettacolo ancora senza tutele già nel corso dell’esame parlamentare del decreto Rilancio – si legge nel comunicato del ministero –, a rafforzare le misure di ristoro per il settore con provvedimenti dedicati da presentare in tempi brevi che includano anche i soggetti che promuovono la musica dal vivo, i live club e i festival, realtà che stanno conoscendo tempi più lunghi per la ripresa, anche a causa delle misure cautelative ancora in essere”.
“Una volta superata la fase emergenziale – conclude -, il MiBACT si è impegnato a proseguire il dialogo allargandolo alle altre realtà del settore per mettere in campo misure di riforma strutturale, con una forte attenzione al lavoro, alle forme contrattuali e alle tutele sociali”.
Le richieste
Nel primo incontro, al ministero sono state illustrate varie proposte, prime tra tutte la realizzazione di una definitiva mappatura dell’intero settore e il riconoscimento giuridico dei live club.
Dal punto di vista economico: il ritardo nel saldo delle indennità stabilite per gli intermittenti e il suo prolungamento fino alla piena ripresa delle attività, la defiscalizzazione del lavoro e la sospensione di imposte dirette e indirette per facilitare i processi di ripartenza.
Chiesto anche la detrazione fiscale sugli acquisti di prodotti e consumi culturali della musica, dell’ArtBonus sul modello cinema e del Tax Credit per le imprese.
I dieci punti presentati al governo Conte
Le associazioni di categoria, in pieno lockdown, avevano redatto un manifesto comune per far ripartire la filiera della musica.
- Aumento del fondo emergenze a 200 milioni con elaborazione di criteri oggettivi per la ripartizione del Fondo dando la precedenza a quei soggetti e quelle imprese che non usufruiscono di contributi pubblici e che quindi non godono di una rete di protezione.
- Un contributo a fondo perduto per i mesi perduti a causa del lockdown alle imprese musicali.
- Sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con un meccanismo di rateizzazione pluriennale.
- Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati (art. 88 DL Cura Italia).
- Creazione di un bonus cultura per le famiglie (estendendo l’attuale bonus per i diciottenni).
- IVA al 4% per la musica e lo spettacolo, così com e avviene per i libri. La discriminazione sull’imposta è storicamente incomprensibile e lo è tutt’ora in questa fase di crisi sistemica.
- Il reddito di emergenza deve coinvolgere anche figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo ad oggi non ricompresi nell’articolo 38 relativo all’indennità ai lavoratori dello spettacolo, articolo che ha introdotto troppe variabili che esclude moltissimi lavoratori.
- Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell’applicazione dell’IVA sugli spettacoli dal vivo.
- Apertura di un tavolo tecnico di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la Task Force con la presenza di una rappresentanza delle Associazioni in grado di fornire indicazioni sugli strumenti di controllo e prevenzione da adottare in futuro alla ripresa delle attività live.
- Certezza sui tempi per la ripresa delle attività ai fini di una efficace programmazione dei lavori.