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Stati Generali della Musica a settembre: il governo nazionale incontra artisti e addetti ai lavori

domenica 28 Giugno 2020

Stati Generali della Musica a settembre. Previsto un tavolo tecnico con gli addetti ai lavori del settore.

Dopo settimane di appelli, flash mob in tutta Italia‬, campagne #senzamusica e #iolavoroconlamusica e le dieci proposte delle associazioni AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI dello scorso aprile, il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo Dario Franceschini ha dato l’Ok!

Il tavolo tecnico servirà per “rafforzare le tutele di lavoratori autonomi e intermittenti ed estendere i fondi emergenziali ai soggetti che producono e promuovono la musica dal vivo”.

Il primo incontro

Si era già tenuta una riunione tecnica il 26 giugno a cui hanno partecipato Manuel Agnelli,  Diodato e i delegati del coordinamento La Musica Che Gira, Fondazione Centro Studi Doc e KeepOn Live (Associazione di categoria Live Club e Festival) aderenti al Forum Arte e Spettacolo.

Il MiBACT

Dario Franceschini, Capitale Italiana della Cultura 2021
Dario Franceschini

“L’impegno a risolvere la situazione dei lavoratori intermittenti dello spettacolo ancora senza tutele già nel corso dell’esame parlamentare del decreto Rilancio – si legge nel comunicato del ministero –, a rafforzare le misure di ristoro per il settore con provvedimenti dedicati da presentare in tempi brevi che includano anche i soggetti che promuovono la musica dal vivo, i live club e i festival, realtà che stanno conoscendo tempi più lunghi per la ripresa, anche a causa delle misure cautelative ancora in essere”.

“Una volta superata la fase emergenziale – conclude -, il MiBACT si è impegnato a proseguire il dialogo allargandolo alle altre realtà del settore per mettere in campo misure di riforma strutturale, con una forte attenzione al lavoro, alle forme contrattuali e alle tutele sociali”.

Le richieste

Nel primo incontro, al ministero sono state illustrate varie proposte, prime tra tutte la realizzazione di una definitiva mappatura dell’intero settore e il riconoscimento giuridico dei live club.

Dal punto di vista economico: il ritardo nel saldo delle indennità stabilite per gli intermittenti e il  suo prolungamento fino alla piena ripresa delle attività, la defiscalizzazione del lavoro e la sospensione di imposte dirette e indirette per facilitare i processi di ripartenza.

Chiesto anche la detrazione fiscale sugli acquisti di prodotti e consumi culturali della musica, dell’ArtBonus sul modello cinema e del Tax Credit per le imprese.

I dieci punti presentati al governo Conte

Le associazioni di categoria, in pieno lockdown, avevano redatto un manifesto comune per far ripartire la filiera della musica.

  1. Aumento del fondo emergenze a 200 milioni con elaborazione di criteri oggettivi per la ripartizione del Fondo dando la precedenza a quei soggetti e quelle imprese che non usufruiscono di contributi pubblici e che quindi non godono di una rete di protezione.
  2. Un contributo a fondo perduto per i mesi perduti a causa del lockdown alle imprese musicali.
  3. Sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con un meccanismo di rateizzazione pluriennale.
  4. Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati (art. 88 DL Cura Italia).
  5. Creazione di un bonus cultura per le famiglie (estendendo l’attuale bonus per i diciottenni).
  6. IVA al 4% per la musica e lo spettacolo, così com e avviene per i libri. La discriminazione sull’imposta è storicamente incomprensibile e lo è tutt’ora in questa fase di crisi sistemica.
  7. Il reddito di emergenza deve coinvolgere anche figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo ad oggi non ricompresi nell’articolo 38 relativo all’indennità ai lavoratori dello spettacolo, articolo che ha introdotto troppe variabili che esclude moltissimi lavoratori.
  8. Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell’applicazione dell’IVA sugli spettacoli dal vivo.
  9. Apertura di un tavolo tecnico di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la Task Force con la presenza di una rappresentanza delle Associazioni in grado di fornire indicazioni sugli strumenti di controllo e prevenzione da adottare in futuro alla ripresa delle attività live.
  10. Certezza sui tempi per la ripresa delle attività ai fini di una efficace programmazione dei lavori.
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