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Simone Mannino, regista e scenografo di origini siciliane, presenta in prima nazionale, sabato 29 settembre alle 21 (con replica il 30), al Teatro Biondo di Palermo, il suo spettacolo “Hard to be Pinocchio“, rilettura visionaria in tre atti che ribalta la tradizionale prospettiva dell’opera collodiana.
Concepito a Istanbul tra il 2014 e il 2016, durante intensi mesi di sconvolgimento politico e sociale, a seguito del mancato golpe militare, viene annullato dalla stagione Harbiye Tiyatro.
A distanza di un anno, la riscrittura del testo e la sua trasposizione in italiano risentono dell’esperienza turca: Mannino attraverso un dialogo più intimo con il testo dà vita a un’opera di riduzione dei personaggi focalizzando l’attenzione sulla figura del padre.
Una visione più astratta, uno scenario asciutto senza tempo e connotazioni individuali, dove i confini teatrali si sgretolano sino a smarrirsi. I personaggi sono immersi in spazi che obnubilano la visione, calati negli echi delle proprie illusioni esistenziali.
“L’immagine della fiaba si spezza, gira gli occhi e guarda se stessa – spiega il regista – una storia universale che sta a simbolo dell’umano cammino iniziatico in cui vivono nuclei archetipici della cultura, prove e stadi simbolici della persona che deve costituirsi come maschera sociale“.
La scena che accoglie lo spettatore è sintetica, racconta di un mondo in cui il grottesco gioco della tragedia umana si muove attraverso lo strumento dell’immaginazione.
Geppetto diviene personaggio universale che intraprende un viaggio nei labili e ambigui territori della memoria e della menzogna, mostrandoci un’umanità incastrata nella sua stessa essenza.
Un viaggio iniziatico dell’animo umano nelle archeologie della menzogna, in cui pensieri e ricordi sono espressioni non del soggetto, ma del tratto anarchico dell’individuo. Alla ricerca di una identità di fondo, alla riscoperta di un Padre che cerca un motivo, una forma provvisoria che indaga la propria ‘maternità creatrice’ sino a generare se stesso.
Pinocchio è un’illusione, un suggerimento posticcio, un’allusione della mente che talora entra prepotente nelle domande del padre.
Nella riduzione adoperata da Mannino i personaggi ricreati sono parti di un meccanismo sincrono, feritoie attraverso cui guardare svolgersi il dramma.
Una partitura assurda, violenta, dalle tinte brechtiane in cui teatro e arti visive dialogano e si mescolano.
Hard to Be Pinocchio si avvale della collaborazione di artisti e attori che gravitano intorno alla compagnia Atelier Nostra Signora, collettivo artistico con sede a Palermo e Istanbul che lo produce.
Lo spettacolo, promosso all’interno di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sarà in prima nazionale il 4, 5 e 6 ottobre al Teatro Out Off di Milano.
Per le tematiche affrontate e la crudezza di alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliato a un pubblico di età non inferiore ai 14 anni.