Otto ore di sciopero per il 12 maggio e, nella stessa giornata un presidio presso il ministero dello Sviluppo Economico. Sono le azioni messe in campo dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, in merito alla vicenda della Tecnis.
La società catanese, che ha 500 dipendenti, rischia di chiudere i battenti nonostante vanti crediti per 40 milioni di euro da varie Amministrazioni Pubbliche come il Comune di Roma, l’Autorità Portuale di Genova, l’Anas, Rfi e altri Enti o Società a capitale pubblico prevalente o partecipato.
“Si tratta di una vicenda gravissima e paradossale – spiegano in una nota congiunta le segreterie nazionali dei sindacati – che sta mettendo seriamente a rischio la più significativa realtà produttiva del settore in Sicilia e nel Mezzogiorno ed il futuro dei 500 dipendenti, che raggiungono le 3.000 unità con l’indotto, tutta manodopera qualificata e professionalizzata. Lo sciopero ed il presidio – spiegano le segreterie nazionali dei sindacati – sono finalizzati a sostenere il percorso di confronto con il ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Ai ministri Calenda e Delrio chiediamo un incontro urgente e informazioni in merito alla continuità occupazionale dei lavoratori e al pagamento delle retribuzioni arretrate e correnti. Il governo ha il dovere di intervenire sugli enti appaltanti debitori prima che la situazione degeneri”.
“In Italia oltre che morire di debiti, un’azienda può morire di crediti – sottolinea Patrizia Spinelli, Segretario Feneal Uil della provincia di Salerno – Uscita dall’amministrazione giudiziaria, la Tecnis si trova ora in una situazione che non gli consente di riprendere le attività operative con gravissime conseguenze sul destino dei 500 dipendenti diretti e dei circa 3.000 dell’indotto. Oltre che, naturalmente, sul completamento delle opere – come quelle in corso a Palermo, per la chiusura dell’Anello ferroviario – iniziate ed ormai da tempo soggette ad un incredibile stop and go. Venerdì 12 maggio sotto la sede del Mise a Roma i sindacati dell’Edilizia hanno organizzato un presidio di protesta con l’obiettivo di sensibilizzare il Ministero dello Sviluppo Economico a sollecitare le Amministrazioni Pubbliche debitrici a fare fronte ai propri impegni finanziari”.
Lo sciopero sarà di otto ore e riguarderà tutti i dipendenti delle aziende del gruppo e delle consortili. Il presidio, invece, si terrà in via Molise a Roma dalle 10 alle 14.
Intanto, proprio da via Emerico Amari, uno dei fronti “caldi” dei cantieri Tecnis a Palermo, Francesco Raffa, leader dell’Associazione “Amari Cantieri”, denuncia l’ennesimo disagio: “La trivella sembra essere stata riparata, ma siamo colpiti da una pioggia di sassi“.
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