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I dati Bes 2022

Topi d’appartamento, la classifica dei furti per provincia

giovedì 3 Agosto 2023
ladri-furto-rapina

Gli omicidi e i reati predatori – come furti in abitazione, borseggi e rapine -, che nel primo anno di pandemia avevano toccato i valori più bassi di tutta la serie storica per le misure restrittive alla mobilità e ai contatti sociali, nel 2021 sono tornati a registrare una lieve crescita; per i reati predatori l’incremento è proseguito anche nel 2022.

Questo è quanto sostiene l’Istat che ha recentemente presentato la decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) del 2022, un documento che “offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese”.

FURTI IN ABITAZIONI:

Quella dei furti in casa è una paura con cui la popolazione italiana sente di dover fare i conti quotidianamente.

In Italia avvengono più di 14 furti in casa ogni ora, 340 al giorno, oltre 124.000 ogni anno. Sono più diffusi nel Centro-Nord e in particolare nel Nord-est dove si contano 9,6 vittime ogni 1.000 famiglie, mentre nel Mezzogiorno il valore si attesta a 4,9 vittime ogni 1.000 famiglie.

Rispetto al 2021, nel 2022 le vittime di furti risultano aumentati in tutte le ripartizioni geografiche, ma in modo più accentuato nel Nord-ovest e nel Centro. Ciononostante rispetto alla situazione pre-pandemia, i tassi dei furti rimangono inferiori a quelli del 2019.

Nel primo anno della pandemia, infatti, le misure restrittive alla mobilità e ai contatti sociali imposte dall’emergenza sanitaria avevano portato ad una forte riduzione dei reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine). Questi reati hanno toccato nel 2020 i valori più bassi di tutta la serie storica dopo il picco toccato nel 2013 per le rapine e nel 2014 per i furti in abitazione e i borseggi. Poi dal 2021 con l’allentamento delle misure restrittive e il ritorno alla normalità questi reati hanno iniziato a registrare una lieve crescita che è proseguita anche nel 2022. Nonostante la crescita, i tassi dei furti in abitazione e i borseggi rimangono al di sotto dei valori pre-pandemia. Al contrario, invece, il tasso di rapine è tornato sui livelli registrati nel 2019.

DOVE SI RUBA DI PIU’?

A questo proposito, è stata pubblicata la lista delle città più pericolose d’Italia de Il Sole 24 Ore che si basa su dati statistici che provengono dal Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno in merito ai reati per i quali è stata sporta denuncia nel 2022.

Analizzando la graduatoria delle 106 provincie italiani, scopriamo che le 9 province siciliane si distribuiscono tutte nella seconda metà della classifica registrando un tasso di furti nettamente più basso rispetto al Settentrione.

Al penultimo posto della classifica abbiamo Messina con uno dei tessi di furto più basso di tutto il paese (con 53,2 furti ogni 100 mila abitanti e 53,2 denunce). Proseguendo lungo la classifica delle 106 province italiane troviamo Enna al 104° posto (con 61,5 furti ogni 100 mila abitanti e 96 denunce), Palermo al 93° (con 86,1 furti ogni 100 mila abitanti e 1033 denunce), Caltanissetta al 92° (con 91 furti ogni 100 mila abitanti e 228 denunce), Agrigento al 86° (con 1101,1 furti ogni 100 mila abitanti e 454 denunce), Catania al 80° (con 122,1 furti ogni 100 mila abitanti e 1305 denunce), Ragusa al 75° (con 136,8 furti ogni 100 mila abitanti e 431 denunce), Siracusa al 59° (con 171,5 furti ogni 100 mila abitanti e 658 denunce) ed infine Trapani al 47° posto (con 201,8 furti ogni 100 mila abitanti e 838 denunce).

La situazione cambia man mano che si risale lo Stivale. Il podio se lo aggiudicano Ravenna (con 489,1 f furti ogni 100 mila abitanti e 1.888 denunce), Pavia (con 387,9 furti ogni 100 mila abitanti e 2074 denunce) e Pisa (con 384,7 furti ogni 100 mila abitanti e 1605 denunce).

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