L’amministrazione comunale di Palermo aveva promesso di avviare la stabilizzazione dei 3.000 lavoratori part time e Asu del Comune entro gennaio 2018. Invece, non solo della stabilizzazione non c’è nessuna traccia, ma i sindacati hanno appreso che giovedì prossimo il sindaco Leoluca Orlando parteciperà ad una assemblea con i lavoratori della Galleria di Arte Moderna per comunicare l’intenzione di aumentare le ore lavorative del loro contratto.
La notizia ha fatto saltare dalla sedia la Fp Cgil che chiede al primo cittadino di affrontare la vertenza nella sua totalità, sia per quanto riguarda la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, sia per l’innalzamento del monte ore. “Fermo restando che ogni lavoratore ha il diritto dopo 20 anni di avere un incremento orario, compresi i colleghi della GAM – dice Luigi D’Antona – non si comprende il perché il Sindaco incontri solo una parte dei lavoratori a danno di tutti gli altri”.
“Dal lontano ottobre scorso chiediamo insieme alle altre organizzazioni sindacali un incontro al Sindaco, anche attraverso manifestazioni di piazza e scioperi, tutti i lavoratori part-time, hanno il diritto di avere incrementate le ore, che siano in servizio alla GAM, oppure in tutte le altre sedi dei servizi del comune di Palermo. Il sindaco non faccia privilegi e incontri finalmente tutti i rappresentanti dei lavoratori per l’incremento orario e la stabilizzazione di tutti i lavoratori”, ribadisce D’Antona.
La vicenda si trascina da tempo. Lo scorso novembre anche i gruppi consiliari di maggioranza durante una seduta a Sala delle Aquile si erano espressi a favore delle istanze dei lavoratori che rappresentano quasi il 50% della pianta organica dell’Ente. Il loro apporto è considerato fondamentale per il funzionamento della macchina amministrativa e per l’erogazione dei servizi ai cittadini. Per questo i sindacati, da un lato, e l’amministrazione, dall’altro, convergono sulla necessità di trovare una soluzione.
Il vero problema sono le risorse disponibili. L’amministrazione, infatti, sostiene che non ci sono le condizioni finanziarie per garantire contemporaneamente l’incremento delle ore e la stabilizzazione. I sindacati, invece, non sono d’accordo. Secondo loro il Comune utilizzerebbe solo una parte dei 55 milioni stanziati dallo Stato per il pagamento degli stipendi dei dipendenti part time e degli Asu.