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Parole da gustare: intervista con lo chef Enzo Oliveri

domenica 18 Giugno 2017

Enzo Oliveri, noto a livello internazionale come“The Sicilian Chef” è appena arrivato ad Ustica, dove fino al  25 giugno, terrà una master class con degustazioni e cooking show dal titolo  “La Cucina Siciliana a regola d’Arte”. In occasione di questo evento all’insegna della cucina siciliana, che si svolgerà nell’hotel villaggio Punta Spalmatore, nell’ambito della terza edizione di “Ustica villaggio letterario”, in programma dal 2 giugno al 2 settembrelo chef si racconta a IlSicilia.it

 

Quando ha capito che avrebbe voluto diventare uno chef?
Avevo solo 11 anni, mi trovavo a Palermo. L’ingresso nella mia prima cucina professionale è stato un momento indimenticabile, ho sentito di far parte di quel mondo. Non l’ho più lasciato e la mia passione cresce ogni giorno.
Come può essere definita la sua cucina?
Così come la nostra isola, la cucina siciliana ha un’anima rustica e una più sofisticata. Quindi provo a modulare il mio modo di cucinare in base al ristorante, alla clientela ed all’occasione. Cerco di promuovere la cucina rustica, quella più autentica, attraverso la storia delle nostre tradizioni culinarie ed i nostri ingredienti più genuini. Quando mi si chiede una cucina più sofisticata, magari per stupire gli ospiti, allora mi piace molto la tecnica fusion che fa incontrare culture, spezie e sapori. La mia passione rimane il pesce; ancora di più, pescarlo e cucinarlo.

Oltre ad essere uno chef, anche un imprenditore a capo di note catene di ristoranti ed insegnante di cucina. Come riesce a conciliare tutte queste cose?
Devo tutto alla mia passione per l’insegnamento: qui nel Regno Unito tengo corsi alla West London University di Londra in qualità di nutrizionista e sono chef patron del Bromley College of Hospitality, in Sicilia sono professore onorario all’Istituto Antonello Da Messina, e in India sarò uno dei giudici alle Olimpiadi dei Giovani Chef 2018. Mi piace trasmettere ai collaboratori le mie sensazioni, la mia professionalità e tutto quello che ho imparato in questi anni; devo a loro la forza per esprimermi al meglio!

Qual è l’ingrediente al quale non può proprio rinunciare nei suoi piatti?
Non riuscirei a fare a meno di nessun ingrediente, però posso citarne uno con cui mi piace cucinare: è il limone, soprattutto nelle varietà siciliane – dal Verdello al limone Interdonato che sono anche presidi SlowFood – che trovo molto versatili e che uso in numerose ricette. In cucina fanno magie!

Ci racconta un suo aneddoto o un episodio particolare che le è capitato in cucina?
In più di trent’anni di carriera passata tra i fornelli in Germania, Belgio, Florida e Regno Unito ce ne sarebbero tante da raccontare. L’episodio che mi è rimasto impresso nella memoria si è verificato in occasione di un ricevimento per 120 ospiti: all’improvviso in cucina c’è stata una interruzione di corrente elettrica. Fortunatamente i fornelli erano a gas e, con tanta buona volontà e impegno, siamo riusciti nell’impresa. I clienti sono rimasti contenti, ma che stress!

Cosa cucinerebbe se dovesse conquistare una donna?
Per conquistare una donna ci vuole molto più che una pietanza, ma una buona cena potrebbe essere un inizio di conquista. Di sicuro cucinerei le chele di granchio alla salsa Sambuca e una bella aragosta grigliata, accompagnata di una leggera insalata verde e un bel calice di Traminer dell’Alto Adige (una concessione, visto che amo molto i vini siciliani).

Che effetto fa essere chiamato The Sicilian Chef?
Trasmettere la nostra cultura attraverso il cibo è quasi un dovere per me. Ne ho parlato in TV in alcuni programmi inglesi sulla cucina italiana e siciliana: mi ricordo quello in UK con Michael Roux e quelli girati in Sicilia, rispettivamente, con gli chef Aldo Zilli, Paul Hollywood e Gordon Ramsay.

Studio, viaggi, forza di volontà, sacrifici: ardua la strada per diventare un grande chef. Quali consigli per un giovane che vuole intraprendere questo percorso?
Io dico ai giovani: se ci sono riuscito io anche voi lo potete fare. Prima di tutto bisogna studiare, poi è importante essere pronti a lavorare duro, e ad apprendere tutti i giorni (non si finisce mai di imparare). La cosa più importante? La determinazione. Lo dico da chef ufficiale della Nazionale Italiana di Ciclismo.

 E a proposito di studio, oggi parte la sua master class in Sicilia
Sarò nell’isola di Ustica, a cui sono legato molto. La location è l’hotel Punta Spalmatore: sarà una settimana molto intensa, con master class e lezioni di cucina. Sono emozionato: è bello ritornare dove ho cominciato il percorso della mia carriera.
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