Un uomo di 47 anni, Giuseppe Marcianò, originario di Carini, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Campobello di Mazara, nel Trapanese.
Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato freddato da due killer. Le modalità del delitto e la vicinanza della vittima ad ambienti di Cosa nostra fanno pensare a un omicidio di mafia.
L’omicidio è stato commesso nelle campagne tra Campobello di Mazara e Tre Fontane. La vittima gestiva un’azienda agricola.
Marcianò è stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco, mentre percorreva in auto una strada periferica. Il suo corpo è stato trovato per terra sul selciato, vicino all’automobile data alle fiamme.
La vittima è genero del boss Diego Burzotta e dunque la parentela è uno dei temi al centro delle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani e coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo Paolo Guido.
La vittima, che aveva precedenti di polizia, era alla guida di una moto quando è stato sorpreso dai killer. I sicari dopo il delitto hanno abbandonato, a circa 200 metri dalla sparatoria, l’auto, una Fiat Punto, usata per l’agguato, alla quale hanno appiccato il fuoco. Sul posto per rilievi e indagini carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani che stanno eseguendo perquisizioni e sentendo amici e persone che lo conoscevano per delineare la personalità della vittima e ricostruire le sue frequentazioni. La salma è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Mazara del Vallo dove sarà eseguita l’autopsia. Le indagini non trascurano alcuna ipotesi, anche se le modalità dell’agguato fanno pensare a un omicidio di stampo mafioso.